Bicchieri di carta contro bicchieri di plastica: lo studio scientifico rivela quali sono più pericolosi

Uno studio svedese ha testato la pericolosità per l'ambiente di bicchieri, coperchietti e cannucce di plastica e carta

I media francesi nelle scorse settimane si sono concentrati sulle cannucce per bicchieri da asporto dopo che uno studio scientifico, pubblicato su ScinceDirect, ha rilevato che la carta non è meglio della plastica. Studio che ha analizzato diversi oggetti utilizzate per le bevande da portare via, ad esempio anche con tazzine, cucchiaini, coperchietti.

Cannucce e bicchieri, la sostituzione della plastica con la carta dovrebbe escludere i PFAS

L’attenzione parte dal fatto che in molti servizi pubblici le cannucce di plastica, così come anche sui bicchieri, vengono sostituiti con quelli di carta e, soprattutto, di carta biodegradabile.

- Advertisement -

Nella produzione e consistenza di questi oggetti, si legge tra i vari media, non bisogna escludere la presenza di PFAS, sostanze che proprietà chimiche specifiche, utilizzate sul 90% di cannucce di carta analizzate testando marchi diversi.

I ricercatori dell’Università di Aversa spiegano che comunque vengono rilasciate nei liquidi e nell’ambiente quando non smaltite correttamente, l’alternativa migliore sarebbe l’acciaio inossidabile.

- Advertisement -

Più trasparenza nella produzione e riciclo corretto

Un altro giornale che ha analizzato il tema ha precisato che da parte delle società produttrici di bicchieri e cannucce ci vorrebbe più trasfarenza.

Bethanie Carney Almroth, responsabile di ricerca dell’Università di Goteborg dichiara “ci sono sostanze chimiche che fuoriescono da questi oggetti, sarebbe pù facile se le aziende fossero obbligate a farci la composizione dei loro prodotti”.

In più precisano, per l’ambiente non ci sarebbero effetti se fossero riciclate correttamente, purtroppo spesso finiscono dispersi nella natura.

Test sui bicchieri di carta in laboratorio

Sia bicchieri di plastica (polipropilene) che coperchi (polistirolo), insieme a bicchieri di carta (rivestiti con acido polialattico) sono stati posizionati e lasciati decomporre nell’acqua dolce per un massimo di quattro settimane, per testare tossicità e contaminazione. Nei liquidi sono state messe delle larve di moscerino per testare la loro sopravvivenza. Il risultato per l’osservazione di una maggiore inibizione della crescita con tutti i materiali testati, carta e plastica. “Nel complesso, i nostri risultati indicano che tutti i materiali di imballaggio alimentare testati possono avere effetti negativi sui chironomidi. Questi effetti possono essere osservati dopo una settimana di lisciviazione del materiale in condizioni ambientali e tendono ad aumentare con l’aumentare del tempo di lisciviazione. Inoltre, sono stati osservati più effetti nei sedimenti contaminati, indicando che gli organismi bentonici potrebbero essere particolarmente a rischio.”

spot_img
Iole Di Cristofalo
Iole Di Cristofalo
Articolista e web copywriter