Oltre a sviluppare vaccini contro il Coronavirus i ricercatori stanno focalizzando la propria attenzione anche su altri farmaci e terapie. In particolare due fratelli Giulio Scigliano e il fratello Giuseppe, un neurologo e un dentista, stanno sperimentando sul blu metilene un composto organico usato in passato per combattere le infezioni delle vie urinarie, la malaria e come antidoto per gli avvelenamenti. Lo studio clinico è stato pubblicato su Science Direct e mostra gli effetti del blu metilene sul Covid.
Blu metilene cos’è? quali sono gli effetti?
Il blu metilene, spiegano i due fratelli, potrebbe contrastare l’insufficienza respiratoria acuta causato dal Covid. Nel loro studio consigliano di testarlo immediatamente non appena si avvertono i primi sintomi dell’infezione in modo da evitare la reazione infiammatoria respiratoria grave che porta in terapia intensiva.
Secondo i medici Scigliano i recenti studi in provetta hanno dimostrato che il blu metilene possiede una potente azione antivirale e questo lo renderebbe un potente alleato contro le infiammazioni respiratorie. L’unico effetto collaterale è la colorazione delle urine che diventa bluastra mentre non si sono riscontrate al momento altre reazioni avverse particolari. Potrebbe quindi essere usato anche per via endovena ai pazienti di Covid. Il farmaco però non può essere somministrato ai soggetti che fanno uso di farmaci antidepressivi o chi è affetto da favismo.
Il blu metilene può essere assunto anche per via orale non appena si verificano i primi sintomi. Ma attualmente il farmaco non è più presente in commercio perché è stato sostituito dai comuni antibiotici. È possibile però trovarlo come materia prima, cioè in polvere, e deve essere preparato esclusivamente dal farmacista che crea delle pillole per uso orale. Secondo i due ricercatori il costo di un ciclo di terapia con il blu metilene si aggira intorno agli 8 euro per ogni paziente.
