Il “Bonus Impatriati,” noto anche come “Bonus Rimpatrio” o “Bonus Lavoratori Rimpatriati,” è stato prorogato per il 2024 con nuove regole previste dall’ultima Legge di Bilancio.
Questo incentivo fiscale è stato progettato per favorire il ritorno in Italia dei residenti all’estero, offrendo agevolazioni fiscali significative a coloro che decidono di tornare a lavorare nel proprio paese d’origine.
Il bonus impatriati è rivolto ai lavoratori dipendenti e autonomi che hanno lavorato all’estero per almeno due anni consecutivi e che scelgono di trasferire la loro residenza in Italia per almeno due anni. L’agevolazione può durare fino a 5 anni, con la possibilità di prolungamento.
I risultati del bonus impatriati sul 2023
Nel 2023, il bonus ha permesso ai beneficiari di dedurre fino al 30% del reddito prodotto in Italia ai fini dell’IRPEF, con il restante 70% esente da tasse. Tuttavia, a partire dal 2024, le regole cambieranno. Gli impatriati potranno usufruire di una riduzione del 50% dell’aliquota fiscale, a condizione che il loro reddito agevolabile non superi i 600.000 euro.
Questa agevolazione sarà destinata ai lavoratori con elevate qualifiche o specializzazioni, a patto che non abbiano risieduto in Italia nei tre periodi d’imposta precedenti al trasferimento.
È importante notare che i lavoratori impatriati saranno tenuti a restituire le agevolazioni se non manterranno la loro residenza fiscale in Italia per l’intero periodo di 5 anni. Tuttavia, le disposizioni previste per i ricercatori e professori universitari resteranno invariate.
La richiesta del bonus da parte di lavoratori autonomi e dipendenti
Il bonus impatriati si può richiedere sia per i lavoratori dipendenti che per quelli autonomi. Nel caso dei lavoratori dipendenti, la richiesta deve essere presentata al datore di lavoro entro il 30 giugno, e il datore di lavoro applicherà il beneficio dalla successiva paga. Se ciò non fosse possibile, il contribuente potrà richiedere direttamente l’agevolazione nella dichiarazione dei redditi. Per i lavoratori autonomi, l’agevolazione può essere richiesta direttamente nella dichiarazione dei redditi.
Le nuove regole prevedono che l’agevolazione decorra dal primo anno di residenza fiscale italiana del lavoratore. Tuttavia, queste regole potrebbero essere soggette a modifiche nel corso della discussione in Parlamento sulla Legge di Bilancio 2024.
Rischio di decadenza del bonus impatrati
Infine, la decadenza dal bonus impatriati può verificarsi in caso di documentazione sufficiente a dimostrare i requisiti o nel caso di mancato mantenimento della residenza fiscale italiana per il periodo richiesto. In caso di decadenza, si applicheranno sanzioni amministrative, che possono variare dal 90% al 180% dell’importo delle imposte dovute e non versate.