Bronchiectasie: un disturbo respiratorio poco noto

Il termine “bronchiectasie” indica una dilatazione abnorme dei bronchi, che favorisce la formazione e l’accumulo di muco nelle vie respiratorie

Il termine “bronchiectasie” si riferisce a un disturbo dei bronchi poco conosciuto e per il quale non c’è una cura risolutiva.

Bronchiectasie: cos’è?

Il termine “bronchiectasie” indica una dilatazione abnorme dei bronchi, che favorisce la formazione e l’accumulo di muco nelle vie respiratorie.

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I sintomi sono tosse umida e frequenti infezioni delle vie aeree. Le bronchiectasie, stando ad un articolo di approfondimento dell’Istituto Superiore di Sanità, possono essere congenite, (presenti nella prima infanzia) o acquisite se compaiono in età più avanzata. Possono essere circoscritte oppure diffuse.

I sintomi sono la tosse persistente e catarro, che peggiorano in presenza di infezione polmonare. Anche stanchezza e difficoltà respiratorie possono rivelare il disturbo, ma il sintomo rivelatore rimane la tosse cronica. Le cause del disturbo sono molteplici. Tra queste ci sono alcune malattie congenite come la fibrosi cistica, la Sindrome di Williams-Campbell e la Sindrome di Marfan.

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I rimedi

Le bronchiectasie causano danni ai polmoni permanenti, ma esistono trattamenti terapeutici atti ad alleviare o evitare il peggioramento dei sintomi. La terapia al momento più efficace prevede l’uso di antibiotici per contrastare l’infezione batterica e di nebulizzatori per somministrare i farmaci che tengono puliti i bronchi. A questi si aggiungono esercizi mirati per eliminare il muco.

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