Calcolare la tredicesima mensilità: come conoscere l’importo

L'operazione attraverso la quale è possibile sapere la quantità di tredicesima da percepire dal datore di lavoro nel mese di Dicembre è estremamente semplice

La tredicesima mensilità è sostanzialmente uno stipendio aggiuntivo che viene corrisposto dal datore di lavoro entro il mese di Dicembre ogni anno.

Ovviamente il quantum della tredicesima non corrisponde all’importo di uno stipendio intero è invece una percentuale della fisiologica retribuzione mensile. 

- Advertisement -

Attualmente è possibile effettuare un calcolo preciso della tredicesima direttamente sul sito ufficiale dell’INPS. Per chi non ha dimestichezza con la tecnologia è possibile effettuare il calcolo anche in modo tradizionale con carta penna e calcolatrice. È fondamentale però prendere in considerazione solo ed esclusivamente i fattori giusti. 

Come calcolare la tredicesima?

La tredicesima mensilità corrisponde all’un dodicesimo della retribuzione annuale lorda e viene calcolata prendendo in considerazione i mesi in cui il dipendente ha posto in essere la propria prestazione lavorativa. 

- Advertisement -

Il calcolo da effettuare è abbastanza semplice, occorre moltiplicare il numero dei mesi in cui il lavoratore ha prestato le proprie energie lavorative, per la retribuzione lorda mensile, il risultato ottenuto deve essere diviso per il numero delle mensilità (12).

Per rendere ancora più semplice l’operazione da svolgere si consideri l’esempio.

- Advertisement -

Supponiamo che Tizio sia un lavoratore che è stato assunto da Caio il 1 Aprile, Tizio percepisce uno stipendio lordo pari a 1000€ al mese, la tredicesima che Caio dovrà corrispondere è pari a : 9 X 1000 / 12 = 750€.

La tredicesima matura tutto l’anno, anche quando il lavoratore non svolge il proprio lavoro; un esempio sono le ferie, la malattia, o maternità ecc. Svolgere il proprio lavoro non è una conditio sine qua non per ottenere la tredicesima, o più precisamente, essa verrà corrisposta tenendo in considerazione i 12 mesi e non già il lavoro effettivo che il lavoratore, nel lasso di tempo preso in considerazione, svolge.

Restano esclusi dal calcolo della tredicesima:

  • il lavoro straordinario, cioè quel lavoro effettuato dal lavoratore dopo l’orario ordinario,
  • permessi non retribuiti
  • congedo parentale
  • l’indennità per le ferie non godute, i lavoratori infatti percepiscono la suddetta indennità nell’ipotesi in cui durante l’anno non sfruttano tutte le ferie che per diritto gli spettano,
  • sciopero
  • i periodi di aspettativa.

La tredicesima mensilità viene però conteggiata nel trattamento di fine rapporto (TFR). 

Sono esclusi dal percepire la tredicesima:

  • Tirocinanti e stagisti;
  • Amministratori;
  • co.co e lavoratori parasubordinati;

Quali altri elementi concorrono nel calcolo della tredicesima?

Leggere una busta paga è sicuramente il mezzo più semplice per capire a quanto ammonta la retribuzione lorda mensile di un lavoratore, ma tale voce non è l’unica da prendere in considerazione. Per effettuare, in modo preciso, il calcolo della tredicesima è necessario considerare anche altri fattori. Più specificatamente devono essere presi in considerazione le eventuali indennità di contingenza percepite dal lavoratore, scatti di anzianità, terzi elementi, Elemento Distinto della Retribuzione (EDR) e trattamento di vacanza contrattuale

È inoltre fondamentale sapere anche quali importi devono essere sottratti per ottenere l’importo finale. Bisogna sottrarre dal calcolo effettuato le ritenute fiscali calcolate in base alle aliquote del mese di riferimento, se vi sono contributi sociali percepiti dal lavoratore ( come ad esempio gli apprendisti devono effettuare un versamento di un contributo sociale che è pari al 5,54% dello stipendio) e l’anticipo di ratei eventualmente versati per l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro (INAIL)

Prendendo in considerazione tutti questi fattori, sarà possibile conoscere il valore della tredicesima che spetterà al lavoratore. 

Che cos’è e come funziona la tredicesima a rate in busta paga

Normalmente la tredicesima mensilità viene erogata in un’unica soluzione, è possibile però che la stessa venga dilazionata nelle varie buste paga mensili. Normalmente i contratti collettivi, maggiore fonte di regolamentazione del diritto del lavoro, oltre ad indicare il termine entro il quale il datore deve corrispondere la tredicesima, stabiliscono il pagamento integrale. Tuttavia però gli accordi individuali possono stabilire diversamente purché ovviamente tale deroga a ciò che è sancito nel contratto collettivo non sia lesivo per il lavoratore. 

É possibile nel nostro ordinamento giuridico anticipare il pagamento della tredicesima e distribuirlo nelle dodici mensilità, però dovrá essere disposto nel contratto individuale redatto dal datore al lavoratore. 

Da non dimenticare che la dilazione è una modalità di riconoscimento alternativa rispetto a quella tradizionale. Il datore dovrá corrispondere al lavoratore un dodicesimo della retribuzione media lorda mensile a titolo di tredicesima mensilità e a fine anno, nel mese di Dicembre, ci sarà il conguaglio e il lavoratore riceverà l’importo rimanente. 

È possibile optare per la dilazione non solo della tredicesima ma anche della quattordicesima, in queste ipotesi però il datore di lavoro è tenuto a prestare una maggiore attenzione nel calcolare la quota da riconoscere al lavoratore ogni mese a titolo di tredicesima o quattordicesima mensilità.

Ne beneficerà il lavoratore che si vedrà in busta paga un “aumento” dello stipendio mensile e potrá cosí disporre, di maggior liquidità ogni mese.

Come funziona la tredicesima per le categorie lavoratori colf e badanti

Colf e badanti: come si calcola la tredicesima mensilità 2020?
La tredicesima mensilità spetta anche alle categorie Colf (badanti) e viene calcolata tramite la seguente formula: retribuzione lorda mensile X numero di mesi lavorati / totale mensilità.