Caso Carige: e arriva anche il salvataggio!

La banca Carige sarà salvata con l'utilizzo di fondi pubblici

La banca Carige sarà salvata con l’utilizzo di fondi pubblici. Perfettamente contro quanto dichiarato in campagna elettorale dal governo giallo-verde. Ed il retrofront permetterà ancora una volta il salvataggio di un istituto di credito.

Le parole del vice premier Di Maio

“Dobbiamo punire fortemente quei banchieri che anche nel caso Carige hanno ridotto così la banca”: commenta il vicepremier Di Maio su Facebook. “Anche sulle banche per quanto mi riguarda con tutte le azioni che porteremo a casa quest’anno faremo in modo che d’ora in poi nessun banchiere più possa essere impunito e nessun risparmiatore più possa avere la preoccupazione di dove ha messo i soldi”, conclude il ministro del Lavoro e dello sviluppo economico. Parole forti che anticipano ciò che sarebbe successo. Con un decreto ministeriale è stato stabilito che il Tesoro garantirà le nuove emissioni obbligazionarie di Carige ed anche alcuni finanziamenti erogati dalla Banca d’Italia.

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La crisi del gruppo Carige

L’istituto di credito italilano ha una storia molto lunga. Nel 1483 il francescano Beato Angelo da Chivasso fonda il Monte di Pietà di Genova. Nel 1846 diventerà la Cassa di Risparmio di Genova e nel 1991 Banca Carige S.p.A. Cerchiamo di capire meglio però come una banca florida si trovi in difficoltà, già da mesi. I guai per la banca Carige sono arrivati nel 2012, quando la Banca d’Italia effettuò una serie di controllo su diversi istituti di di credito italiani. Questo portò alla luce due problemi fondamentali:

  • irregolarità nella gestione;
  • presenza di numeri crediti inesigibili, causati probabilmente dalla crisi.

La banca cerca di reagire ampliando il suo pacchetto di azionisti e produrre così degli aumenti di capitale. La famiglia Malacalza diventa il maggior azionista. Comincia così a fare il bello ed il cattivo tempo ed a segnare le sorti della banca. Alla fine del 2018 la famiglia si èrifiutata di appoggiare l’impegnativa  di ricapitalizzazione. Costo dell’operazione? 400 milioni di euro. Puntuale la risposta della Banca centrale europea e di  Bankitalia che hanno predisposto il commissariamento dello stesso istituto.

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Dopo una serie di probabili alternative finite nel nulla, la risposta ufficiale arriva dal governo: Ancora una volta lo stato italiano salverà un istituto di credito!