La strada per Milano si fa sempre più in salita per le nostre due italiane, che volevano ripartire con più fortuna dalla prima “sosta”, speriamo non ultima, a Nyon.
Se alla Juventus era andata male nel sorteggio del girone, ieri mattina è andata anche peggio, il Bayern Monaco, una delle due squadre definite “ingiocabili” da molti addetti ai lavori insieme al Barcellona. Come alla Juve, non è andata bene neanche alla Roma che dopo aver affrontato il Barcellona nella fase a gironi, vede catapultarsi sull’altra sponda del “Clasico”, il Real Madrid di Rafa Benitez, dove l’unica nota positiva in questo momento, per Dzeko e compagni, è prioprio l’allenatore ex Napoli che fin ora non ha convinto alla guida delle “Merengues”. Le partite di andata si giocheranno a fine febbraio e naturalmente bisogna vedere in quale condizione arriveranno le squadre all’appuntamento, ma possiamo dire già da adesso che Juve e Roma partono sfavorite nelle due sfide.
Lasciando da parte per un momento il valore specifico delle rose, quelli estratti da Javier Zanetti ieri mattina, sono due accoppiamenti molto affascinanti, che da una parte, potranno ridare alla Roma e ai suoi tifosi il gusto di tornare a vivere un “dentro/fuori” con una big europea dopo tanto, forse troppo, tempo; dall’altra invece potremo gustarci il ritorno a Torino di un personaggio che per la maglia della Juventus ha dato tanto e dalla quale ha anche ricevuto tanto e alla quale è rimasto affezionato, non sarà certamente Coman, ma Arturo Vidal “il Guerriero” come lo chiamavano alle nostre latitudini.
Tornando al campo, sfavoriti si, ma non battuti; senza ombra di dubbio anche a Real e Bayern poteva andare meglio, come confermato nel caso della Juventus dal tecnico Pep Guardiola che ha ricordato come i bianconeri siano i vice campioni in carica e li ha messi sullo stesso livello di Barcellona, Real e Bayern.
Max Allegri, citando Star Wars su Twitter, e Rudi Garcia sembrano fiduciosi e motivati, stando alle prime dichiarazioni a caldo, come giusto che sia, in fin dei conti le partite iniziano tutte 0 a 0 e al fischio d’inizio le chiacchiere da qui a febbraio si azzereranno.
Come si dice, più dura è la scalata, più bello è il panorama, e Milano il 28 maggio, non dovrebbe essere malaccio dal tetto d’Europa.