La guerra in Israele potrebbe avere effetti sull’aumento dei prezzi cosi come accaduto per il conflitto in Ucraina. Ulteriori aumenti sul costo del carburante a causa della guerra tra Israele e Gaza, questo è l’allarme lanciato dal Codacons in merito a quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi.
Secondo il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori il costo dell’aumento del prezzo dei carburanti potrebbe pesare sul portafoglio degli italiani per 390 milioni di euro. Basterebbe un piccolo aumento di 5/10 centesimi sul costo al litro per far spendere fino a cinque euro in più per un pieno. La paura più grande sarebbe quella di vedere il prezzo della benzina schizzare alle stelle e arrivare a toccare la cifra record di 3 euro al litro.
Nella giornata odierna si sono alzati i prezzi del petrolio con il Brent a 88 dollari. Segnalato invece in discesa il prezzo del gas naturale, che nella giornata di ieri aveva raggiunto i massimi da sette mesi a causa del conflitto in Medio Oriente e per le paure di sabotaggio a una infrastruttura sottomarina di trasporto in Finlandia.
Insomma un aumento delle spese che potrebbe gravare ancora di più la situazione dei bilanci familiari del nostro paese già colpiti pesantemente da inflazione e conseguente aumento dei prezzi dei beni di prima necessità.
Per questo è intervenuto il Ministro Urso, il quale ha rimarcato la necessità di tenere sotto controllo ciò che accade in Medio Oriente perché si rischia di allargare i problemi del comparto energetico cosi come accaduto per il conflitto in Ucraina.