Concorsi docenti, le prove inizieranno in autunno: precari decimati?

Oramai è quasi certo: i concorsi ordinari e straordinari per i docenti saranno tutti svolti entro il 31 dicembre. Previste 68mila assunzioni.

Proseguono i concorsi docenti. Dopo lo stem in autunno è il turno delle prove concorsuali ordinarie e, forse, di un’altra procedura straordinaria. Entro il 31 dicembre dovrebbero salire in cattedra 68mila insegnanti con contratto a tempo indeterminato per tutti i tipi di istituto: dall’infanzia alle superiori.

E i precari che non riusciranno a superare la prova? Saranno destinati a un lungo periodo di disoccupazione?

Difficile fare previsioni, ma è anche vero che i posti disponibili sono una minima parte del reale fabbisogno a livello nazionale. Se ne deduce quindi che i precari continueranno a lavorare.

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Il consiglio per i docenti che, nonostante la buona volontà, non otterranno un risultato positivo ai prossimi concorsi previsti, è consigliabile lla partecipazione a corsi o master certificati e riconosciuti dal MIUR per fare punteggio in graduatoria e avere più possibilità di fare supplenze. Riguardo ai precari ricordiamo come quest’anno sia stato riconfermato lorganico Covid. Prevista l’assunzione di almeno 20mila docenti con un contratto a tempo determinato fino al 30 dicembre. Al momento non è chiaro se tali precari potranno godere di una proroga.

Concorsi docenti: un’estate di tempo per studiare

I precari interessati alle prossime procedure concorsuali approfittino dell’estate per studiare e trovarsi preparati all’appuntamento. In data 12 luglio è prevista l’approvazione del decreto Sostegni-bis nell’aula della Camera. Se tutto filerà liscio, prepariamoci a una lunga batteria di concorsi che dureranno per tutto il resto dell’anno corrente. Sono in tutto 68mila (o quasi) i posti da assegnare. Un’occasione per i docenti precari di conquistare il tanto agognato posto fisso e vivere una situazione professionale più serena.

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Ordinari sbloccati

Finalmente ripartiranno i concorsi ordinari in sospeso. Come informa Tecnica della scuola non dovrebbero essere previste ulteriori candidature rispetto alle 500mila domande prodotte durante l’estate 2020. Ci riferiamo alle prove sia di Infanzia e Primaria (come da decreto direttoriale 498 del 20 aprile 2020 che ha previsto 12.863 posti) che della scuola Secondaria di I e II grado (come da DM 201 del 20 aprile 2020 con 33 mila posti in palio). Come sappiamo, il Covid-19 ha “ibernato” la procedura per diverso tempo, ma ora si sta piano piano tornando alla normalità.

Difficoltà degli ordinari

Un “assaggio” di come si svolgeranno i concorsi ordinari lo abbiamo avuto con l’effettuazione delle prove stem da poco concluse. Nonostante la procedura semplificata, i concorsi in questione sono stati contestati da numerosi candidati a causa del numero di bocciature non indifferente. I concorsi stem si basano su domande a risposta multipla, con più di 6.000 cattedre da assegnare. La semplificazione di cui abbiamo parlato è dovuta alla riforma dei concorsi nella Pubblica amministrazione voluta dal ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta.

Numerose le classi di concorso coinvolte

Se il concorso stem verteva esclusivamente su alcune classi di concorso (di tipo scientifico-matematico) i prossimi concorsi ordinari verteranno su un numero maggiore di materie. Inoltre, come se questo non bastasse, secondo le modifiche approvate in commissione Bilancio, è prevista una novità inaspettata: un doppio bando concorsuale che potrebbe assumere ulteriori 22mila docenti precari. Ricordiamo come una procedura concorsuale straordinaria sia già stata effettuata lo scorso anno e terminata i primi mesi del 2021.

Il comma 10 bis

La prima procedura concorsuale è introdotta dal comma 10 bis. In esso è possibile leggere come “i bandi dei concorsi di cui al comma 10, emanati a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, prevedono una riserva di posti, pari al 30 per cento per ciascuna regione, classe di concorso e tipologia di posto, in favore di coloro che hanno svolto, entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione al concorso, un servizio presso le istituzioni scolastiche statali di almeno tre anni scolastici, anche non continuativi, nei dieci anni precedenti”.

Il destino dei posti avanzati

Pèrevista anche una seconda selezione ufficializzata con il comma 9 bis, secondo cui è previsto che “in via straordinaria” la partenza di un concorso riservato “per un numero di posti pari a quelli vacanti e disponibili per l’anno scolastico 2021/2022 che residuano dalle immissioni in ruolo effettuate ai sensi dei commi 1, 2, 3 e 4, salvi i posti di cui ai concorsi per il personale docente banditi con i decreti dipartimentali n. 498 del 21 aprile 2020 e n. 499 del 21 aprile 2020″. Si precisa come tale procedura sarà svolta a livello di “regione e classe di concorso” ed è riservata “ai docenti non compresi tra quelli di cui al comma 4 che abbiano svolto, entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione, un servizio nelle istituzioni scolastiche statali di almeno tre anni anche non consecutivi negli ultimi cinque anni scolastici”.

Immissioni in ruolo: le graduatorie a cui fare riferimento

Si lavora affinché quanti più posti disponibili nelle scuole siano coperti a partire da settembre, I ragazzi del resto hanno diritto a un inizio scolastico con tutti i docenti disponibili. In vista dell’anno scolastico 2021/2022 la percentuale dei posti destinata alle immissioni in ruolo si dipana al 50% tra GAE e concorsi. Come precisa Orizzonte Scuola, nel momento in cui le graduatorie a esaurimento saranno svuotate, ulteriori posti da assegnare si prenderanno dai concorsi. Per quanto riguarda la scuola secondaria i concorsi sono:

  1. GM 2016
  2. GM 2018
  3. Fascia aggiuntiva GM 2018
  4. Concorso straordinario 2020
  5. Concorso discipline STEM, se graduatorie pubblicate entro il 31 ottobre 2021

Le graduatorie del concorso straordinario partito nel 2020 potranno essere usate nel momento in cui risultino ancora cattedre vuote dopo lo scorrimento totale sia della graduatoria concorsuale del 2016, che quella del Fit del 2018, sia l’eventuale fascia aggiuntiva al concorso 2018. La situazione varia a seconda delle regioni. Si ricorda come le graduatorie del concorso 2016 sono valide per cinque anni. Il quinquennio si inizia a contare a partire dall’anno scolastico seguente a quello di pubblicazione. Le graduatorie del FIT 2018 (elenchi aggiuntivi inclusi) sono invece a esaurimento.