Sembra un racconto profetico, che narra la realtà odierna. Il progetto del film Contagion, venne annunciato nell’anno 2010. Il Regista, per renderlo maggiormente allettante e realistico, ha collaborato con un gruppo di consulenti specifico.
Quanto può esserci, di realistico in esso? Se immortalasse quello che sta accadendo al mondo, oggi? All’inizio della sua uscita, non ebbe molto successo, non ci fu un rilevante interesse da parte del pubblico, come sta avvenendo oggi. Ovviamente, nessuno poteva immaginare che ci sarebbe stata una pandemia mondiale, causata dal Coronavirus. Quindi considerarlo una vera e propria profezia, potrebbe essere azzardato.
Trama del film Contagion
Il film si sviluppa con una fase iniziale ambientata ad Hong Kong. Per un viaggio di lavoro, una delle protagoniste, accusa forti sintomi. Condotta nel vicino ospedale, muore appena ricoverata e la causa sin da subito sembra essere incerta. Gli verrà, poi, diagnosticata una malattia e la donna viene indicata, come la prima vittima ufficiale. Parte subito la ricerca per un eventuale cura.
Allo stesso tempo, una dottoressa si reca in un villaggio in Cina, ed inizia un’intesa ricerca del paziente zero. Qui scopre che, il tutto è iniziato a causa di un incrocio di un virus, avvenuto tra un maiale e un pipistrello e che i sintomi ad esso associati, si manifestano con patologie ai polmoni, ed al sistema nervoso. Aumentano i casi a livello globale, ed il panico si diffonde in ogni parte del mondo. Non si trovano valide terapie, se non quelle della forsythia, che però, non è accettata dalla medicina ufficiale. Questa cura, viene pubblicizzata attraverso un blogger, che in realtà nasconde un doppio fine: quello di una vera e propria speculazione. Nel momento in cui i morti sono milioni in tutto il mondo, è finalmente pronto un vaccino che, per ragioni di tempo, non passa attraverso alcuna sperimentazione.
Analogie con la pandemia attuale
Le analogie con l’attuale pandemia, sono riconducibili all’origine, ovvero la Cina. Ci sono poi gli stessi sintomi: emicrania, tosse e febbre alta. Ancora un’altra analogia sembra essere connessa agli stessi tentativi di contenimento, quali il lockdown, la ricerca straziante di mascherine e di guanti. Sintomi raccontati attraverso gesti quotidiani, che rendono il tutto molto realistico.
Il Dottor Ian Lipkin, consulente tecnico del film Contagion ha contratto il coronavirus
Lo sceneggiatore del film, si è impegnato, per far sì che il realismo fosse alla base del film e lo ha fatto, contattando il Dottor Ian Lipkin, uno dei dottori più famosi al mondo, per basare il film su un virus, da lui inventato, ma per dargli un’impronta maggiormente reale. Nella realtà, il Dottore, il 25 marzo, ha contratto il coronavirus e lancia un messaggio a tutto il mondo: “se ha colpito me, può colpire chiunque, visto che io ho sempre cercato di prendere più precauzioni del dovuto, considerando l’ambiente in cui lavoro“.