Anche i colossi tecnologici cercano di dare una mano nella lotta contro il coronavirus, soprattutto per quanto riguarda le bufale. È ciò che emerge da una nota congiunta scritta e firmata da Facebook, Google, LinkedIn, Microsoft, Reddit, Twitter e YouTube. Il messaggio è arrivato una settimana dopo che i big del mondo della tecnologia si sono confrontati con l’Amministrazione Trump per discutere delle misure da adottare per contrastare la disinformazione.
Al momento non è chiaro quali provvedimenti verranno presi per fermare il dilagare delle fake news legate al Covid-19. Nella nota, i colossi sottolineano il loro impegno nel fare il possibile per contrastare le bufale. Non spiegano però come riusciranno in questa non facile impresa. Probabilmente nei prossimi giorni scopriremo qualcosa in più in merito.
Coronavirus e bufale: la nota ufficiale dei big della tecnologia
“stiamo lavorando a stretto contatto per rispondere al Covid-19. Stiamo aiutando milioni di persone a rimanere in contatto mentre, insieme, combattiamo frodi e disinformazione sul virus, incrementiamo i contenuti autorevoli sulle nostre piattaforme e condividiamo aggiornamenti fondamentali in coordinamento con le agenzie sanitarie di tutto il mondo. Invitiamo altre aziende a unirsi a noi mentre lavoriamo per mantenere le nostre comunità sane e sicure“.
Questo è il testo della nota ufficiale, che vede la firma di Facebook, Google, LinkedIn, Microsoft, Reddit, Twitter e YouTube. Nel frattempo, Google si è vista costretta a rinviare l’apertura del sito informativo che aveva annunciato ieri. Il portale includerà non solo consigli utili per proteggersi dal virus, ma anche informazioni provenienti da fonti ufficiali e autorevoli, come l’Oms.
“con le indicazioni locali e nazionali in rapida evoluzione, Google continuerà a collaborare con le agenzie e le autorità competenti per lanciare, entro la settimana, un sito web che offrirà informazioni autorevoli per gli statunitensi, comprese quelle sullo screening e il test” sono state le parole di un portavoce di Google in merito a questo posticipo.