Coronavirus: perché gli asintomatici trasmettono il virus

Gli asintomatici trasmettono il Covid-19

Anche i soggetti asintomatici, ovvero coloro che non presentano sintomi della malattia, possono contagiare gli altri, una scoperta ha messo in luce il perché.

Polmonite interstiziale bilaterale nei soggetti asintomatici e parasintomatici

I ricercatori comprovano, in maniera minuziosa, la compromissione polmonare, in persone non colpite da Covid-19, o quantomeno asintomatiche. L’equipe dei ricercatori dell’Irccs Galeazzi e dell’università Statale di Milano ha evidenziato che su alcuni pazienti di Codogno e delle zone limitrofe 100 persone su 170 (circa il 60%) presentavano polmonite interstiziale bilaterale. Il team si è focalizzato sull’analisi retrospettiva delle radiografie al torace, implementate post-quarantena. I pazienti che richiedevano la Rx, non presentavano specifici malesseri, ma solo leggera febbricola (sotto 37,5°C) e nessuna manifestazione chiara di sintomi da Covid.

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Il coinvolgimento era bilaterale in tutti i casi. Questi risultati supportano i dati che stanno predominando, in riferimento alla trasmissione della patologia in soggetti asintomatici. Tali soggetti asintomatici, possono, quindi, risultare positivi al virus e potenzialmente contagiosi, seppure in assenza di sintomi, il motivo risiede nel fatto che sono stati colpiti dalla polmonite anche senza sintomi.

La radiografia del torace svela la realtà: la malattia giunge nei polmoni, ed è visibile nelle “lastre”. Questa scoperta, arriva grazie alle immagini di radiografie al torace. “Polmonite interstiziale bilaterale” la diagnosi, che conferma il Covid-19. Osservazione che, rileva un alto coinvolgimento polmonare in persone della zona rossa del Lodigiano.

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Il problema degli asintomatci

Il problema è che gli asintomatici continuano a lavorare, salire sui mezzi pubblici e fare la spesa. Più rischioso il discorso, se queste persone asintomatiche, sono medici o infermieri, che continuano ad andare in ospedale, rischiando di amplificare il contagio. Ci sono casi documentati sottoposti dunque a tampone, ma ci sono anche “casi sommersi”, di coloro che sfuggono a tale considerazione, perché si ammalano a casa, non sono sottoposti a tampone ed il più delle volte non presentano sintomi.

La conferma della problematica è giunta anche da uno studio recente pubblicato il 24 aprile sulla nota rivista medica New England Journal of Medicine. Lo studio è stato condotto su 76 residenti all’interno di una struttura infermieristica specializzata nello Stato di Washington, all’interno della quale un operatore sanitario è stato trovato positivo al Covid-19. Successivamente sono stati tutti sottoposti al tampone, e 48 (63%) di questi hanno avuto risultati positivi per rRT-PCR, con 27 (56%) essenzialmente asintomatici. Quindi, dallo studio è emerso che oltre la metà dei residenti di questa struttura infermieristica (27 su 48) che hanno avuto test positivi sono risultati asintomatici ai test.

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Gli asintomatici sono il vero problema della pandemia di coronavirus, perché continuano a diffondere il contagio non sapendo della loro positività. Questa scoperta peraltro rende ancor più complesso il lavoro dei leader mondiali per l’allentamento delle restrizioni imposte finora nella battaglia contro il coronavirus. Se teniamo conto che ci sono molti casi “sommersi”, tra cui gli asintomatici, il problema è concreto.

Arianna Ilardi
Arianna Ilardi
"Porto i segni di una guerra che alla fine ho vinto io".