Corse clandestine, il triste destino dei cavalli

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Recentemente, nei dintorni di Napoli, sono stati sequestrati un centinaio di cavalli ed una zebra, trovati dalle forze dell’ordine in stalle abusive. Dalle indagini della polizia è risultato che gli animali, tenuti in pessime condizioni igenico-sanitarie, venissero dopati ed utilizzati per le corse clandestine, uno dei business più redditizi della criminalità organizzata, attorno al quale ruotano cospicue somme di denaro. Inoltre i cavalli impiegati per questo “sport” così diffuso nel mondo del malaffare, nel momento in cui non adempivano più al loro dovere venivano uccisi con metodi crudeli. Questo drammatico episodio ha portato ad un processo con 70 imputati, iniziato in questi giorni a Napoli. Quanto accaduto non costituisce un caso isolato, infatti episodi come questo accadono abbastanza frequentemente e non solo a Napoli. Catania, ad esempio, è una delle città che fa parte di questo business, e a tal proposito non è così insolito notare per le strade della città fantini che allenano cavalli scheletrici, portati allo stremo delle forze, per prepararli alle gare clandestine. Negli ultimi anni le forze dell’ordine con l’aiuto di diverse associazioni animaliste, hanno portato alla luce una serie di dati e scoperte sconcertanti su questo giro d’affari illegale. In primo luogo emerge un vero e proprio iter delle gare clandestine, ben organizzato e strutturato e diviso in diverse fasi, che va dall’addestramento del cavallo fino allo svolgimento della gara su strade isolate, poco lontano dalle città, durante le ore notturne.

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Serravalle P (4)I cavalli vengono detenuti abusivamente in stalle e strutture fatiscenti, e durante la fase di allenamento viene messa a dura prova la loro resistenza sull’asfalto, facendo correre loro un rischio enorme. Infatti, le strade di cemento non sono il suolo ideale su cui far correre un cavallo poiché rischiano di rompersi le zampe, e quando questo accade il cavallo viene abbattuto. Inoltre gli animali vengono dopati per aumentare la loro resistenza e conclusa la fase dell’allenamento, prende il via la gara e il giro di scommesse. In secondo luogo, dalle indagini su questo fenomeno è emerso il coinvolgimento di persone insospettabili, professionisti di vari settori e addirittura veterinari corrotti. In definitiva i cavalli sono oggetto di un consistente giro d’affari al punto tale che hanno preso il via la realizzazione e il commercio illegale di video e filmati che riprendono le gare. Sevizie, violenza e denaro si celano dietro a questo fenomeno che ancora oggi si trova al centro di svariate indagini di polizia e carabinieri. Tuttavia esiste un fronte opposto che da anni sostiene questa causa a favore dei cavalli, composto da animalisti, volontari attivisti, semplici cittadini, professionisti vari e forze dell’ordine che mirano a raggiungere importanti risultati in questa battaglia.