Il 70% dei contagi è avvenuto durante gli assembramenti natalizi. Li chiamano “contagi da Covid-panettone“, proprio perché 7 nuovi malati Covid su 10 sono stati traditi da cene e rimpatriate tra amici e parenti.
Massimo Antonelli, direttore del reparto di malattie infettive del Gemelli di Roma commenta: “Sa come li chiamiamo? I contagi da Covid-panettone”.
La cosa ancora più grave, come hanno spiegato i medici, è che c’è chi si è recato da amici e parenti con sintomi: “Le persone non hanno ancora capito che mal di testa o un mal di gola possono essere Covid”, dicono.
È un dato triste ed allarmante, ma a quanto pare “gli italiani sembrano non aver imparato la lezione”, commenta Davide Resi, medico Bolognese intervistato da Repubblica.
Dice Resi: “Sono sgomento, pensavo che le persone avessero imparato la lezione”. E aggiunge: “Avevamo visto un gran numero di tamponi nei giorni immediatamente precedenti al Natale, tutti test fatti prima di andare a casa convinti di essere puliti, incuranti degli avvertimenti”.
“Mi viene da piangere” aggiunge poi avvilito Resi.
“Li chiamiamo contagi da Covid-panettone. Quanti sono? Il 70 per cento, almeno. Non c’è telefonata che faccio che non mi dicano: «Ah, sì, eravamo a cena il 24, a pranzo il 25, un tè il 26, ma eravamo pochi e tutti in famiglia»”.
Il fatto è che non sono solo i giovani a non rispettare le regole, ma anzi, spesso, dice il medico, sono proprio gli adulti: “E il grande problema è che riscontriamo che già il giorno in cui si sono incontrati c’era chi aveva sintomi lievi ma non per questo ha rinunciato“.
Insomma, per Resi, a una fetta del popolo italiano sembra purtroppo mancare il senso di responsabilità. E sono i dati a parlare chiaro.