Criptovalute, chiuso un noto sito di trading

Guerra aperta tra sostenitori e detrattori delle criptovalute

La Procura di Roma ha emanato una ordinanza di chiusura per il noto sito web di trading di criptovalute Crypt.trade. Nel corso di approfondite indagini sarebbero emersi comportamenti scorretti e illeciti di natura finanziaria perpetrati da parte dei titolari responsabili del sito, in particolare sarebbe stato infranto l’articolo 166 del decreto 58 del 1998 (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, ai sensi degli articoli 8 e 21 della legge 6 febbraio 1996).

Ai risparmiatori che usavano il sito per operazioni di trading venivano promessi guadagni dal 17 al 29%, tutti frutto di contrattazioni e scambi di valute virtuali ad alta volatilità on line. La Guardia di finanza e la Consob avrebbero ravvisato nelle operazioni di trading anche attività illecite che comporterebbero una grave distorsione del sistema economico e finanziario; le indagini sono ancora in corso.

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Fulvio Sarzana, avvocato e uno dei massimi esperti di diritto dell’informatica e delle telecomunicazioni ha dichiarato:”È un fatto importante perché l’autorità giudiziaria ha stabilito che offrire criptovalute è una vendita illecita di prodotti finanziari. La sentenza quindi impatta direttamente sui siti che consentono gli scambi con criptovaluta”.

La guerra tra sostenitori e detrattori delle criptovalute è più aperta che mai e almeno per ora le due posizioni rimangono inconciliabili. Al G20 della finanza che si è tenuto lunedì e martedì in Argentina, nella capitale Buenos Aires, qualche passo in avanti tuttavia è stato fatto.  Mark Carney. governatore della Banca d’Inghilterra, ha ammesso che le monete virtuali non pongono rischi per la stabilità finanziaria globale ma ha anche detto che in ogni caso serve una autorità di controllo per evitare illeciti che potrebbero danneggiare gravemente i risparmiatori. I leader del G20 hanno convenuto sul fatto che sia più che mai necessario potenziare la Task Force sull’azione finanziaria sugli standard del riciclaggio di denaro (FATF o GAFI in francese). La task force è stata fondata proprio al fine di combattere il riciclaggio di denaro e altre attività illegali connesse con il finanziamento del terrorismo.