“Decreto appropriatezza” è appropriato per le esigenze dei cittadini?

decreto sanità

Il 9 dicembre 2015 è stato emanato dal Ministero della Salute il “Decreto appropriatezza” che stabilisce quali esami, visite e terapie possono essere a carico del Servizio Sanitario Nazionale e quali categorie di persone possono usufruirne. Circa 203 prestazioni sono state individuate (“lista grigia”): servizi di odontoiatria (prescrivibili solo agli under 14), radiologia, diagnostica, dermatologia, allergologia, esami di laboratorio, genetica e medicina nucleare. Se il medico dovesse prescrivere prestazioni inadeguate a carico del Servizio Sanitario Nazionale andrà incontro a pesanti sanzioni. Questo decreto considera solo il lato economico del Servizio Sanitario e non tutela la salute del cittadino. Bisognerebbe, invece, ridurre il sovra utilizzo di tecnologie diagnostiche e di farmaci per motivi di salute. Sarebbe più consono che gli esami di cui un paziente dovrebbe usufruire, fossero decisi dal medico e non da una legge che non conosce il reale stato di salute del paziente. Fare una legge che imponga la prescrizione giusta al paziente giusto ed al momento giusto sarebbe certamente una soluzione migliore. Con questo decreto ad essere colpito sarà solo il paziente meno abbiente diventando sempre più evidente la disuguaglianza nell’accesso alle cure, problema già evidenziato dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), nel 2012, in particolar modo negli screening oncologici. Le prestazioni sanitarie dovrebbero essere accessibili a tutti a prescindere dal reddito, dalla cittadinanza e dall’etnia.