Decreto Ristori: focus sulle misure giustizia

Il Decreto Ristori ha riscritto delle misure importanti per la Giustizia Italiana: forse un punto di partenza per arrivare a processi, burocrazia giudiziaria, pratica di cancelleria e segreteria più veloci al di là dell'emergenza

Il Decreto Ristori ha inquadrato degli strumenti importanti per non far fermare del tutto la Giustizia Italiana nel periodo di emergenza proclamata. Su 46 pagine di testo, troviamo gli articoli 22, 23, 24, 25 e 26 che riguardano:

  • le attività di indagini preliminari come interrogatori, udienze e partecipazioni;
  • le attività di invio di documenti, atti e istanze;
  • misure urgenti allo svolgimento del processo amministrativo;
  • misure urgenti per processo contabile e tributario.

Decreto Ristori e giustizia: oltre al processo penale telematico

Il processo penale telematico è stato introdotto quest’estate come elemento di una riforma importante attesa da molto tempo. La Giustizia Italiana è digitalizzata e ha gli strumenti digitali conformi a far andare avanti un processo penale, civile, amministrativo e tributario in sicurezza. Ciò accelera tempi e procedure anche se i passaggi e i tempi da un’udienza all’altra rimangono molto lunghi soprattutto su casi molto complessi.

Il Covid-19 costringe tutti alla distanza e all’isolamento, persino i detenuti. La necessità di udienze in remoto entra in tutti i livelli processuali, sotto il controllo del Direttore tecnico del Ministero di Giustizia, della Polizia Giudiziaria e dei Pubblici Ministeri richiamati spesso negli articoli che abbiamo elencato. Vediamo nel dettaglio alcuni elementi introdotti per emergenza dal Decreto Ristori.

Indagini preliminari con collegamento da remoto

Sarà il Direttore del Ministero di Giustizia a individuare e regolare con provvedimenti gli strumenti per il collegamento remoto usati da PM e polizia giudiziaria per compiere atti che richiedono la partecipazione alle indagini della persona offesa, del difensore, di consulenti e tutte le parti di cui è richiesta la presenza fisica.

Il collegamento non avverrà con computer o altri strumenti digitali qualsiasi, ad esempio tablet o smartphone. Nella nota infatti leggiamo che: le persone chiamate a partecipare all’atto sono tempestivamente invitate a presentarsi presso l’ufficio di polizia giudiziaria più vicino al luogo di residenza, che abbia in dotazione strumenti idonei ad assicurare il collegamento da remoto. Presso tale ufficio le persone partecipano al compimento dell’atto in presenza di un ufficiale o agente di polizia giudiziaria, che procede alla loro identificazione.

Ecco come interviene il difensore della parte sottoposta a indagini

Il difensore ha la possibilità di partecipare da remoto mediante collegamento dal proprio studio o può decidere di essere presente nel luogo dove si trova l’assistito. Si legge nel decreto, articolo 22, che il difensore della persona sottoposta ad indagine può in qualche caso opporsi a qualsiasi forma di udienza che prevede vicinanza fisica se ci sono pericoli comprovati di contagio o salute.

Nel corso delle indagini preliminari il pubblico ministero e la polizia giudiziaria possono avvalersi di
collegamenti da remoto, individuati e regolati con provvedimento del direttore generale dei sistemi
informativi e automatizzati del Ministero della giustizia, per compiere atti che richiedono la partecipazione
della persona sottoposta alle indagini, della persona offesa, del difensore, di consulenti, di esperti o di altre
persone, nei casi in cui la presenza fisica di costoro non può essere assicurata senza mettere a rischio le
esigenze di contenimento della diffusione del virus COVID-19, salvo che il difensore della persona
sottoposta alle indagini non si opponga, quando l’atto richiede la sua presenza.

Anche le persone detenute se devono essere interrogate, processate, sentite in udienza, possono essere sentite in videoconferenza con strumenti scelti dal Ministero di Giustizia.

Invio documenti, processi amministrativi, contabili e tributari

Abbiamo parlato del processo penale telematico che consente l’invio di documenti, memorie e tutto ciò che è importante per un processo in corso. Durante la nuova emergenza, la giustizia digitale come mezzo per superare le difficoltà del momento diventa fondamentale. La posta certificata, obbligatoria per avvocati e tutti i responsabili dell’apparato giustizia, diventa il mezzo con cui vengono inviati documenti importanti, decisivi per processi, procedimenti, indagini e anche decisioni.

I processi amministrativi, contabili e tributari non riguardano soltanto pignoramenti e altre procedure volte a recuperare debiti. Anche perché per arrivare a queste decisioni, i giudici seguono delle fasi processuali dove creditori e debitori, persone danneggiate o accusate, ricorrono ad appelli e misure volte a proteggersi. Come per il processo penale anche qui, le udienze, l’invio di documenti, le attività di PM, segreterie, cancellerie e avvocati continua avvalendosi di strumenti da remoto e procedure telematiche connesse alla posta certificata.

Iole Di Cristofalo
Iole Di Cristofalo
Articolista e web copywriter