oòL’imposta sui servizi digitali, siglata ISD e nota come Digital Tax è un’imposta pari al 3% dei ricavi derivanti da determinati servizi digitali realizzati da imprese molto grandi. La definizione ufficiale la troviamo nel comunicato del 12 gennaio 2021. Spiega come sul nuovo contrbuto sia in corso ancora la definizione della nuova imposta, il tutto dovrebbe essere pronto per febbraio/marzo.
Al 12 gennaio infatti si era chiusa la consultazione pubblica relativa al provvedimento attuativo. L’Agenzia dell’Entrate ha dichiarato che sono arrivati più di 40 contributi di professionisti, associazioni di categoria e operatori.
Chi paga la digital tax?
Sappiamo al momento, che la digital tax sarà dovuta da imprese italiane e non residenti, con ricavi globali pari ad almeno 750 milioni di euro.
Per il pagamento di questa imposta è richiesta come condizione il conseguimento di almeno 5,5 miliardi di euro di ricavi derivanti da determinati servizi digitali realizzati in Italia. Sicuramente, troveremo tra i contribuenti anche Google, Amazon e anche altri colossi Web che nel nostro paese hanno degli uffici interni che gestiscono i servizi offerti o che arrivano qui in Italia.
L’imposta che si pagherà a partire 2021, riguarderà i servizi digitali prestati nel 2020 in relazione al periodo d’imposta così come abbiamo spiegato in un nostro articolo precedente.
Nella nota del 12 gennaio sono stati sintetizzati i contenuti del provvedimento che porteranno alla definizione della nuova entrata fiscale. Sono state quindi definite le modalità di determinazione della base imponibile, come tante imposte ci sono dei ricavi che possono essere esclusi nel conteggio, sono importanti i criteri di collegamento con il territorio dello Stato essendoci di mezzo grandi società multinazionali anche italiane, gli obblighi contabili connessi all’imposta sui servizi digitali. Sono state inserite nel provvedimento le modalità per il versamento e anche per l’invio della dichiarazione annuale.
Alcune caratteristiche tecniche delle piattaforme digitali coinvolte
La digital tax italiana istituita con la Legge di Bilancio 2019 precede la stessa tassa sui servizi digitali europea. Coinvolgerà le piattaforme e le interfacce ricche di servizi e pubblicità per gli utenti, servizi di chat e multilaterali finalizzati anche alla fornitura diretta di beni e servizi, le attività di raccolta dati e informazioni sugli utenti utili alla creazione di campagne ma anche per nuovi prodotti o servizi.
Secondo il decreto n.3/2021 e relativa proroga, il pagamento dell’imposta dovrebbe avvenire dal 16 marzo 2021. La scadenza per gli adempimenti dichiarativi è prorogata al 30 aprire 2021, per il versamento si userà il modello F24.