‘Dio non ti odia’, una produzione settecentesca alla siciliana

Intervista al regista Fabrizio La Monica

L’ultima fatica della produzione cinematografica Kàlama film

La Sicilia è una delle terre più affascinanti in cui poter narrare storie. La scrittura è una delle arti migliori da utilizzare se si parla di racconti o suscitare sensazioni ed emozioni.
Se le parole sono però accompagnate da immagini, come nel cinema, l’effetto sortito sarà migliore e di maggiore intensità.

Una delle case di produzioni cinematografiche siciliane indipendenti più interessanti da tenere in considerazione è sicuramente la Kàlama Film. Nasce l’anno scorso grazie all’intervento del giovane regista Fabrizio La Monica, l’attore Ferdinando Gattuccio e il manager Samuele Lindiner. Attualmente sta lavorando alla post-produzione del primo lungometraggio ‘Dio non ti odia’.

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Nel cast sono presenti attori e personaggi di rilievo tra cui Roberto Romano, Emilia Passalacqua, Ferdinando Gattuccio, Salvo Nereo Salerno, Antonino Ninni Scaglione, Giovanni Zanca, Giorgia Scolozzi, Rino Cardinale Duminuco, Giuseppe Paolo Tinnirello ed il piccolo Roberto Chimento.

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La colonna sonora è stata curata invece da Vincenzo Silvestro fornendo magia all’intero progetto. La regia, la sceneggiatura e la fotografia sono state curate da Fabrizio La Monica e Samuele Lindiner (braccio destro del regista).

Le fila principali della trama sono legate alla figura di un padre costretto ad accompagnare la figlia malata da un eremita guaritore prima che contagi l’intero villaggio settecentesco.

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Ad aspettare i due personaggi ci sarà un viaggio lunghissimo e sfaticante in una terra aspra e selvaggia, in lotta contro la furia del tempo che passa velocemente. Oltre alla terribile disavventura capitata alla povera giovane ci saranno diverse minacce che ostacoleranno i due.

Il film è stato interamente prodotto da Fabrizio La Monica, Roberto Romano, Ferdinando Gattuccio e Salvatore Nereo Salerno in collaborazione con Kàlama Film.

Conosciamo un po’ meglio il regista in un’intervista che ci ha rilasciato qualche giorno fa.

Chi è Fabrizio La Monica?

Da dov’è nata la sua passione per il cinema?

Fin da piccolo ho avuto il desiderio di raccontare storie. I generi principali da me preferiti erano horror, avventura e fantasy. Sono nato con la voglia di voler far cinema. A 17 anni con la mia prima macchina fotografica realizzavo video estremamente amatoriali in compagnia dei miei amici”.

Quale sono state le sue prime ‘produzioni’?

Le prime produzioni, se così possiamo dire, erano cortometraggi. Col tempo mi sono dedicato a lungometraggi. Naturalmente ero mosso dalla passione e non possedevo competenze tecnico-professionali. Fino ai 19 anni ho girato molti comici e horror. Circa 3-4 anni fa, dopo sperimentazioni, cominciai a fare sul serio. Dopo essermi perfezionato all’Accademia delle Belle Arti di Palermo, sono entrato pienamente nell’ambiente professionale. I primi lavori online mi hanno permesso di ottenere visibilità sia nella mia città, Palermo, che fuori dalla Sicilia.

Quando è nata la sua casa di produzione?

Un anno fa. Uno dei progetto di cui vado fiero è ‘Professù’ un cortometraggio che tratta una tematica sociale di attualità. Dopo di ché io insieme ai miei soci, Gattucco e Lindiner, abbiamo cominciato a lavorare duramente a ‘Dio non ti odia’, attualmente in fase di post-produzione. Ciò non sarebbe stato possibile se io non fossi attorniato da un team di professionisti che cura costantemente, con il sottoscritto, la produzione. Non è possibile poter far cinema da soli”.

Come descriverebbe ‘Dio non ti odia’?

È un film che mescola il genere storico – gli attori sono tutti in costume – all’avventura, al horror, al fantasy e al western (per ciò che riguarda lo stile di montaggio e la narrazione. Affatto nella sceneggiatura). È la storia di un padre che vive in un villaggio in campagna intorno al 1700. Egli è costretto a portare fuori dal suo paesino la figlia malata prima che cominci a contagiare gli altri abitanti. A malincuore inizia un lungo viaggio nella speranza di trovare le cure adatta al di fuori del villaggio. È naturale che questa è solo una brevissima anticipazione di ciò che accadrà; per il tutto il resto bisogna vedere il film. Seguiteci sui social per ulteriori dettagli”.

 

Maria Carola Leone
Maria Carola Leone
Maria Carola Leone, classe 1990. Laureata in Lingue e Letterature Moderne dell’Occidente e dell’Oriente – Curriculum orientale (Arabo, Ebraico e Francese) con votazione 110/110 e lode. Parla correttamente 5 lingue: inglese, francese, spagnolo, arabo ed ebraico. Da sempre sostenitrice dell’arte e della cultura intraprende il suo percorso da culture-teller a 11 anni quando pubblica il suo primo articolo giornalistico sul quotidiano ‘La Sicilia’. Continua a scrivere fino a quando nel 2012 entra a far parte della condotta Slow Food 570 diventando Responsabile dei Progetti educativi, editoriali e culturali collaborando attivamente e con serietà al progetto. Attualmente è Docente di Lingue Straniere presso una scuola superiore di Palermo, si occupa di Digital Marketing, Traduzioni e sottotitolaggio e collabora per la Condotta Slow Food di Palermo.