Le neuroprotesi vocali sono dispositivi avanzati che aiutano le persone a comunicare quando le vie tradizionali sono compromesse. Questi sistemi sfruttano l’interfacciamento tra il cervello e i dispositivi tecnologici, consentendo a individui con disabilità vocali di generare il linguaggio attraverso segnali neurali.
L’attività cerebrale viene tradotta in testo o suoni attraverso algoritmi sofisticati. Questa tecnologia offre una speranza di comunicazione per persone con lesioni spinali o condizioni come l’ALS. Sebbene sia in fase di sviluppo, promette di rivoluzionare la vita di coloro che hanno perso la capacità di parlare, ampliando le opportunità di interazione e espressione.
Il fatto
I ricercatori dell’Università della California, a San Francisco e Berkeley, hanno raccontato i risultati di una nuova tecnologia ad interfaccia cervello computer, nota anche come Bci. Questa tecnologia, si legge su Nature, ha permesso ad una donna affetta da una grave paralisi di poter tornare a parlare attraverso un avatari digitale.
La scienza delle neuro protesi vocali così fa passi da giganti, perché è la prima volta che linguaggio ed espressioni facciali vengono tradotti partendo da segnali celebrali. Il team della ricerca è stato guidato da Edward Chang, alla donna è stato impiantato una pellicola sottilissima dotata di 253 elettrodi nell’area del cervello danneggiato dall’ictus. Donna e ricercatori hanno poi lavorato per addestrare l’intelligenza artificiale applicata a modulare suoni ed espressioni.
Storia della paziente
Una scoperta importante che potrà aiutare altre persone compromesse nel linguaggio, nelle espressioni e nei movimenti e forse che rivoluzionerà anche altri ambiti della vita. Ann all’età di trent’anni subì un ictus al tronco encefalitico che causò la paralisi completa. Perse tutti i muscoli del corpo e anche gravi consegeguenze sulla respirazione. Un ictus improvviso, in un pomeriggio, per ragioni ancora misteriose. Ann nonostante le difficoltà è riuscita a costruirsi una famiglia e ha collaborato con impegno con gli scienziati. L’obiettivo dell’equipe è aumentare la velocità del parlato per arrivare al ripristino completo della comunicazione vocale ed espressiva.