Un nuovo paio di occhiali intelligenti usa una tecnica studiata dalla NASA che misura le onde cerebrali per stabilire quanto stiamo prestando attenzione.
Questa formula è stata utilizzata per aiutare le persone a concentrarsi, e grazie a questi occhiali si stanno ottenendo veloci risultati.
La tecnica si basa sul neurofeedback, che intercetta le onde cerebrali e mostra una lettura dell’attività del cervello. In pratica, gli occhiali leggono l’attività cerebrale.
La NASA non ha inventato il neurofeedback. A inventarlo, però, fu un pilota della NASA. Negli anni ’90, uno scienziato impegnato nel training da pilota, fece una ricerca nella quale scoprì che era possibile tradurre le onde cerebrali e misurare il loro livello di attenzione. Questo perché sempre più spesso il lavoro dei piloti veniva svolto da macchinari e i ricercatori erano preoccupati che i piloti avrebbero avuto un calo di concentrazione.
Per aiutare i piloti, il ricercatore Alan Pope inventò quello che lui chiamo “indice di coinvolgimento”. Attraverso sei livelli di intensità di onde cerebrale inviate al macchinario era possibile capire se e quanto ci si stesse concentrando. La stessa tecnica viene ora utilizzata per questi innovativi occhiali.
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