Nei giorni scorsi Ermal Meta ha rivelato la sua posizione contro i ragazzi artefici dello stupro di gruppo avvenuto ai danni di una giovane ragazza a Palermo. Il fatto di cronaca ha suscitato una certa indignazione e il cantante ha detto la sua, in modo colorito, sui social: “Se mai ci andrete, a ognuno di voi ‘cani’ auguro di finire sotto 100 lupi in modo che capiate che cos’è uno stupro“. Le parole di Ermal Meta sono finite sotto esame e hanno suscitato una serie di polemiche.
Elena Sofia Ricci si è schierata dalla parte del cantante e pubblicamente ha mostrato di pensarla esattamente come lui. L’attrice ha infatti commentato il post di Meta, che seppur duro e diretto e quanto meno si può augurare a chi ha fatto tanto male e in un modo disumano ad una giovane donna. L’ex suor Angela ha poi svelato la sua esperienza personale: “La tua anima bella non può essere fraintesa. A 12 anni tentai di proteggermi con un disegno che avevo fatto, un foglio di carta colorato, dall’abuso di un signore molto grande e molto stimato che conosceva bene la mia famiglia.“
Ha poi aggiunto: “Ho potuto parlarne solo pochi anni fa. Segni che restano per sempre.” Le parole dell’attrice hanno toccato profondamente i fans. Lei vittima d’abusi giovanissima può capire in pieno l’accaduto e non può che essere d’accordo con Ermal Meta. Differentemente da Selvaggia Lucarelli che invece ha condannato l’artista sottolineando che la violenza non può essere soppressa con altra violenza.
Elena Sofia Ricci: “E’ qualcosa che ti porti addosso”
Elena Sofia Ricci ha rivelato il suo vissuto solo a posteriori. Non ha denunciato al momento e anche se oggi vive l’esperienza in modo diverso e più maturo non nega che quello che ha vissuto è come un marchio che si porta addosso:
“È come avere un imprinting, che non ti scegli ma ti ritrovi addosso”. Anche per questo che l’attrice capisce le parole d’Ermal Meta che considera un’anima pura, che non può essere fraintesa.