Da molte settimane non si fa altro che parlare del granchio blu, una specie aliena e invasiva nel Mar Mediterraneo. Il crostaceo non è arrivato nuotando dal continente americano, involontariamente è stato portato dalle grandi navi cargo proprio come spiega il fotografo ed esploratore Alberto Luca Recchi.
Caratteristiche del granchio blu
Il granchio blu è un crostaceo onnivoro, si nutre in grande quantità del meglio del meglio prodotto dai nostri mari: vongole, cozze, crostacei, uova, pesci, pesci appena nati.
La sua colonizzazione nei nostri mari è il pericolo più grosso, infatti le femmine riescono a deporre fino a due milioni di uova l’anno.
In più, il granchio blu ha la caratteristica di riuscire a vivere anche in acqua dolce o salmastra, in fiumi e paludi. Quindi, potremmo ritrovarcelo anche nei bacini idrici più interni.
Possiamo tranquillizzarci di una cosa, il granchio blu è commestibile e in rete si trovano anche alcune ricette. La sua presenza però va ben monitorata come spiega bene Recchi.
Allerta granchio blu sulle parole di Alberto Luca Recchi
Per un fotografo subacqueo, spiega l’esploratore, il granchio blu è una modella perfetta. Chele colorate, animale poco pauroso e anzi molto aggressivo, carne deliziosa e abbondante, purtroppo pericolo per le attività di pesca locali. Il granchio blu lo descrive come un tipetto che si adatta facilmente, prospettive? “in qualche decennio ha invaso iul Mediterraneo. Ma questo – aggiunge – non lo abbiamo scoperto in queste settimane, lo sappiamo da anni. Quando però il problema ecologico diventa problema economico, tutti ne parlano: i media si interessano al problema e i politici invocano lo stato di calamità. È un classico.“
Che fare ora? Il monito al governo che si deve occupare anche di questa nuova emergenza ambientale. ” I politici dovrebbero aumentare le riserve marine, ne servono almeno il 30%, invece sono solo il 5%, ma quelle vere anche meno perche’ nel 4% è consentita la pesca.
Noi invece dovremmo smettere di mangiare i super predatori del mare come squali (siamo i primi consumatori in Europa) e pesci spada. Gli squali, oltre a fare pochissimi figli, sono preziosi per la salute del mare.“