Cosa si può fare contro le fake news?

Come si può combattere il fenomeno delle fake news?

Facebook e le altre piattaforme come devono agire?

E’ certo che Facebook e gli altri social sono sicuramente le piattaforme dove le fake news dilagano, occorre fare di più per combatterle proprio in vista dell’appuntamento cruciale delle elezioni europee di fine maggio. Questo è il monito rilanciato dalla Commissione Ue in occasione del primo rapporto sull’attuazione del codice di condotta volontario sottoscritto, oltre che da Facebook, da Twitter, Mozilla e Google.

Cosa occorre fare?

“E’ importante accelerare le misure”, ha ammonito la commissaria Ue al digitale Mariya Gabriel, chiedendo in particolare a Facebook ma non solo di “allargare lo spettro” delle misure che richiedono trasparenza sulle campagne di pubblicità politica, estendendole anche a messaggi e comunicazioni “a fini politici”, un ambito molto più opaco che trova un terreno fertile proprio sui social.

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Inoltre, ha attaccato Gabriel, “è ancora insufficiente” la diffusione dei nuovi strumenti di Facebook, in quanto questi sono disponibili finora “in solo 7-8 Stati membri”, mentre dovrebbero esserlo in tutti i 28. Per la commissaria è poi ancora “balbettante” l’accesso consentito ai ricercatori da parte del social di Mark Zuckerberg. Bruxelles ha quindi lanciato un appello anche ai brand commerciali che guadagnano soldi con il fenomeno del ‘clickbait’ e che si basa sulle fake news, per aderire al codice di condotta e porre fine al circolo vizioso che alimenta allo stesso tempo ricavi e disinformazione.

Ora ogni mese fino alle europee la Commissione Ue redigerà un rapporto per valutare i progressi fatti: “non possiamo permetterci di svegliarci dopo le elezioni e scoprire che potevamo e dovevamo fare di più”, ha avvertito il commissario alla sicurezza Julian King.