Farina con insetti: ecco come leggere l’etichetta, attenzione se trovi questi termini

Farina con insetti: ecco come leggere l'etichetta e come riconoscerla tra gli scaffali dei supermercati

Da qualche mese si parla sempre più spesso dell’introduzione degli insetti nella dieta quotidiana. E se in alcune realtà social mangiare grilli e larve è normale, in alcuni paesi Europei, tra cui l’Italia, la cosa non trova ampi consensi. Eppure per molti gli insetti sono il cibo del futuro, quello in grado di soddisfare il bisogno alimentare mondiale.

La comunità europea ha legittimato la commercializzazione il consumo di farina d’insetti, una regola che ogni nazione ha recepito e regolato secondo i proprio canoni.

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Premesso che ad oggi la commercializzazione di questi tipi di prodotto non è su larga scale è opportuno affermare che presto potremmo acquistare alimenti fatti con insetti al supermercato, sempre che lo store indichi chiaramente la specificità di certi cibi.

Inoltre l’etichetta della farina d’insetti deve presentare alcune indicazioni per facilitare l’identificazione della presenza di grilli o simili nella farina. Il vantaggio del consumo della farina d’insetti sono molteplici: dall’ecosostenibilità al fatto che è ricca di proteine e inoltre è una valida alternativa alla carne. Detto ciò se volete acquistarla è necessario che l’etichetta si presenti in un determinato modo.

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Etichetta della farina di grilli: ecco quali sono le sigle che deve avere

Ricavata da grilli essiccati questo tipo di farina è ricca di proteine, e secondo chi l’ha mangiata è anche molto buona: il suo sapore sarebbe gradevole simile alla nocciola. Per riconoscere facilmente questo prodotto è importante che i supermercati o le aziende produttrici indichino con un etichetta la presenza di grilli: “Va posta unetichetta sulla confezione.”

Il che facilita la selezione e permette a chi trova l’idea innovativa di testarla realizzando nuove ricette, mentre chi preferisce rimanere ancorato alle tradizione può facilmente cambiare corsia e rimandare a data da definire il futuro e possibile assaggio.

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Le diciture possono essere varie, ma ad oggi quelle più comuni e che fanno riferimento a tale pratica sono quelle che indicano l’uso della farina di grilli in prodotti soprattutto lievitati come pane e biscotti. Il termine usato non sarà certo grillo ma Acheta domesticus. I termini usati per indicare invece le larve gialle sono Tenebrio Molitor, ma anche la larva del verme della farina minore individuato con Alphitobius diaperinus.

Oltre ad essere indicato in modo palese l’uso degli insetti è opportuno tener conto, nel dubbio, di altri indicatori come per esempio il prezzo. I prodotti che sono realizzati con farine di grillo o simili hanno solitamente un prezzo alto, ad oggi infatti non sono alla portata di tutte le tasche, leggi il nostro articolo per conoscere il prezzo di una pizza realizzata con farina di grillo.