Nuove indiscrezioni sul caso FTX: pare che Ryan Salame, uno dei dirigenti della società, abbia inoltrato la denuncia che ha poi portato all’arresto dell’ex fondatore e amministratore delegato Sam Bankman-Fried.
FTX: cosa ha rivelato Ryan Salame?
Stando ai documenti del tribunale, Ryan Salame, ex co-CEO di FTX, avrebbe dichiarato alle autorità delle Bahamas che i beni dei clienti venivano usati per “coprire le perdite finanziarie” della società. Stando all’ex co-CEO solo tre persone potevano autorizzare quel tipo di trasferimento, e tra questi figura anche Bankman-Fried. I trasferimenti di beni denunciati da Salame non erano consentiti e costituivano perciò reato. Allertate dalla soffiata di Salame, le autorità delle Bahamas avrebbero dunque dato il via alle indagini che hanno poi portato all’arresto del giovane imprenditore e fondatore della FTX Bankman-Fried. L’ex amministratore delegato è accusato di una delle maggiori frodi finanziarie che si siano mai viste nella storia americana.
FTX: il magistrato nega la libertà su cauzione a Sam Bankman-Fried
Stando a quanto riportato da alcuni media, il magistrato delle Bahamas avrebbe negato la richiesta di cauzione a beneficio di Bankman-Fried. Il rischio di fuga è troppo alto. Come se non bastasse, le autorità federali americane avrebbero accusato Bankman-Fried di aver sottratto ai clienti della società milioni di dollari, poi riconvertiti in donazioni illecite a diversi candidati democratici e repubblicani. Il motivo? Orientare a proprio vantaggio le politiche sulle criptovalute.