Una nuova ricerca individua la probabile presenza di problematiche mentali su bambini e giovani, a causa della pandemia da Coronavirus. Tra i problemi principali troviamo ansia, depressione, disturbo da stress post-traumatico e problemi comportamentali.
Il report indica anche che questi disturbi, se non trattati, potrebbero persistere sino all’età adulta. Per questo motivo, intervenire tempestivamente è importante per ridurre costi e problematiche future.
Il report mostra anche che i bambini vengono colpiti in maniera disomogenea, dal momento che quelli con bisogni neurologici speciali o malattie preesisistenti hanno molte più difficoltà ad affrontare la pandemia e tutto ciò che ne consegue.
È stato anche rilevato che le fasce sociali più povere hanno molte più difficoltà ad affrontare questa situazione, dal momento che vivono in condizioni disagiate, in case poco sicure e senza acqua corrente.
“Questo report sottolinea l’importanza di individuare e curare i disturbi mentali quando sono ancora ai primi stadi” dice la rappresentante dell’Istituto di Salute Mentale per l’infanzia e la gioventù, Jennifer Charlesworth. “I dati dimostrano che i bambini nelle fasce economiche più agiate e con un solido background familiare alle spalle, sono meno propensi a sviluppare disagi mentali. Chiaramente le famiglie giocano dunque un ruolo determinante”.
“I bambini più poveri stanno avendo più disagi psicologici. Questo avviene perché la pandemia tende ad amplificare le diseguaglianze sociali.”
“La notizia positiva è che noi però sappiamo come trattare le malattie mentali nei giovani. Serve solo un potenziamento dei servizi di supporto. Con i giusti servizi i bambini potranno essere curati in modo da crescere in salute”.