Rotondi, esagonali, a stella, con coda e senza coda, sono i nuovi virus giganti scoperti dagli scienziati negli Usa, precisamente nel suolo della forestadi Harvard a Petersham. Li stanno studiando nella potenziale pericolosità ma anche sul loro ruolo e importanza nell’ecosistema.
Continuano così gli studi e le ricerche sul ritrovamento di nuovi microrganismi potenzialmente pericolosi oppure no, potenzialmente utili oppure no. Finora le notizie più importanti arrivavano da zone estreme, ritrovamenti di patogeni sepolti e batteri sono avvenuti tra ghiacciai, zone polari e fondali oceanici.
Altre informazioni importanti sui virus giganti nel Massachusetts
Le scoperte suo nuovi virus giganti sono stati pubblicati su Biorvix.org, gli scienziati si sono subito meravigliati della quantità e della varietà. Le origini dei virus giganti ritrovati nella foresta a Petersham è ancora un mistero.
Per osservarli sono stati utilizzati i microscopi elettronici, i ricercatori si sono divertiti a fotografarli e anche dargli dei nomi appropriati.
Più grandi dei virus dell’influenza
I nuovi virus ritrovati misurano da 0,2 a 1,5 nanometri di diametro, contengono fino a 2,5 milioni di coppie di basi di DNA. I virus influenzali conosciuti invece misurano da 0,08 a 0,12 micronanometri di diametro, una differenza notevole. Si è scoperto, che i virus giganti riescono anche a vivere migliaia di anni e sono presenti in diversi ecosistemi. Hanno infettato altri organismi unicellulari come le amebe. Ancora non sono state scoperte infezioni su animali e umani. Gli scienziati spiegano che, tutto sommato, sono importanti perché controllano l’abbondanza dei microbi nel sottosuolo, quindi il ciclo di carbonio.
Virus zombie, perché è bene monitorarli?
I virus zombie sono virus nascosti magari congelati nel terreno da migliaia di anni. Ritrovarli e farli venire fuori come avviene nei permafrost e con i ghiacciai può essere pericoloso perché si liberano agenti patogeni, potenziali malattie. Sui virus giganti si è fatta anche un’altra riflessione. La grandezza li potrebbe rende dominati rispetto ad altri virus, microbi e altri microrganismi. Le conseguenze sanitarie o ambientali sono da considerare nel medio e lungo periodo. Lo dice lo scienziato Corey Bradshaw, uno degli autori dello studio.