Negli ospedali si continua a morire, e non solo di Covid. Tante, troppe persone muoiono perché vengono sospese le cure a causa del virus o, peggio, perché non vengono visitati.
Come nel caso di una donna di 80 anni, il cui infarto è stato curato dal medico di famiglia (che non ha voluto visitarla) con una tachipirina e le cui condizioni sono ora disperate. “Voglio giustizia“, chiede la figlia.
“Presidente Conte incontraci. Rappresentiamo 11 milioni di pazienti con gravi malattie che rischiano di peggiorare a causa del Covid. Abbiamo proposte concrete per migliorare la situazione” così scrivono Francesco Cognetti, Presidente FOCE e Presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro; Giordano Beretta, Presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica); Paolo Corradini, Presidente SIE (Società Italiana di Ematologia); Ciro Indolfi, Presidente SIC (Società Italiana Cardiologia); Fabrizio Pane, Past President SIE e Francesco Romeo, Presidente Fondazione Italiana Cuore.
È questo l’appello dei presidenti al governo. Consci di una situazione che cola a picco.
Ha detto Francesco Cognetti: “Prima di tutto è necessario prevedere la completa separazione tra ospedali Covid e Covid free. La commistione dei pazienti Covid con gli altri aumenta il rischio di contagio con aumento anche della mortalità per il virus, già molto elevata nel nostro Paese. L’intasamento degli ospedali dovuti a questa mescolanza va a tutto discapito dei malati non Covid che non riescono ad accedere ai servizi di cura con l’urgenza necessaria e che sono quindi a rischio morte“.
Troppi i pazienti oncologici rimasti a casa senza potersi sottoporre alle terapie. Troppi i pazienti affetti da ictus o problemi cardiovascolari che non avendo potuto ricevere le dovute cure sono ora in gravi condizioni.
“Il tempo è poco, ma possiamo ancora agire con successo.”