Imparare a riconoscere e distinguere le principali patologie delle unghie

Onicomicosi e onicodistrofia come diagnosticarle

Unghie di mani e piedi sono lo specchio della nostra salute: unghie sfaldate, che si spezzano e cambiano colore possono essere il campanello d’allarme per altre patologie più serie o possono portare alla luce carenze di principi attivi come ferro, rame e zinco. Le unghie sono composte di cheratina ed acqua, quindi l’idratazione è il primo step fondamentale per fare in modo che crescano forti e sane.

I disturbi che possono colpire le unghie sono di diversa natura e tipologia e possono essere ricondotti ad infezioni di funghi e lieviti, patologie metaboliche e malattie della pelle.

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Le principali malattie delle unghie sono: onicomicosi e onicodistrofia. Spesso vengono confuse o mal diagnosticate, nonostante siano due patologie di diversa natura.

La matrice ungueale, cioè la parte prossimale al di sotto della pelle che ricopre la lamina dell’unghia, è la zona in cui l’unghia nasce ed è quella più soggetta ad alterazioni (traumi, infiammazioni, infezioni, alterazioni genetiche, età) che possono poi condurre ad una crescita alterata della lamina ungueale stessa.

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L’onicomicosi, definita Tinea unguium, è un’infezione che colpisce le lamine ungueali di mani e piedi ed è provocata dall’azione di piccoli organismi quali muffe, funghi dermatofiti e lieviti. Questa patologia causa ispessimento, sfaldamento e caduta dell’unghia. Il naturale colore rosato dell’unghia, inoltre, muta e assume toni giallastri, alcune volte marroni. I soggetti più colpiti sono i diabetici, gli sportivi, sia per l’uso di scarpe da ginnastica che, essendo un ambiente umido e caldo, favoriscono la proliferazione dei funghi, sia per l’utilizzo di docce pubbliche e piscine senza i dovuti accorgimenti (uso di ciabatte, per evitare che il piede entri in diretto contatto con l’ambiente) e chi soffre di carenze al sistema immunitario.

I principali dermatofiti che causano l’onicomicosi sono il Trichophyton rubrum e Trichophyton mentagrophytes. La diagnosi di onicomicosi, così come quella di altre patologie dell’unghia, dev’essere effettuata dal dermatologo che, attraverso l’esame colturale e l’osservazione al microscopio, può dare la giusta definizione al disturbo. Il trattamento varia a seconda dell’estensione e dalla gravità della malattia, e all’utilizzo di medicinali per via topica, può essere affiancata una cura per via orale nei casi più gravi.

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L’onicodistrofia, invece, è un’alterazione della struttura della superficie ungueale. Di solito, questo disturbo colpisce alluce e pollice. Le unghie si rompono e si scheggiano. Tutto ciò che causa un’alterazione della matrice dell’unghia, causando fragilità e cambiamento della lamina ungueale, colorazione grigia, verdastra o bruna, può essere causato da distrofie ungueali. Tra le più comuni distrofie delle unghie vi è quella atrofica.

Il problema affligge per lo più pazienti di sesso femminile dopo i cinquant’anni ed è causata dall’artrosi, una patologia che interessa le articolazioni. L’artrosi può infatti portare a disfunzioni circolatorie e neuro-sensoriali delle falangi di mani e piedi. Molto diffusa è anche la distrofia ungueale post-traumatica: originata da un trauma pregresso a carico della matrice ungueale o da piccoli traumi, subiti per lungo tempo, a causa di calzature eccessivamente strette che comprimono l’unghia.

Prevenire danni alle unghie è possibile, soprattutto se causati da funghi o traumi. Innanzitutto, una corretta igiene di mani e piedi, prestando attenzione ad asciugarli bene, per evitare che l’ambiente umido faccia proliferare funghi e batteri. Non indossare calzature strette e scegliere calzini di cotone che permettano la traspirazione dei piedi. Se frequentatori di palestre e piscine, utilizzare apposite ciabatte, evitando che i piedi siano a contatto con superfici che, facilmente, possono essere coacervi di funghi e batteri.