Insonnia giovanile: Stanford ha una soluzione

Insonnia giovanile: dall'università di Stanford arriva un nuovo metodo per combatterla.

Insonnia giovanile: l’università americana di Stanford in California ha una soluzione che permette di dormire almeno 43 minuti in più grazie a due trattamenti combinati.

Insonnia giovanile: Stanford ha una soluzione che aiuta gli adolescenti a dormire di più

I ragazzi tra 13 e 19 anni hanno problemi a dormire a sufficienza durante la notte.

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Studio, attività sportive e iniziative sociali li coinvolgono in misura crescente, quindi sonno e concentrazione ne risentono.

I ricercatori di Stanford hanno aumentato il periodo di riposo trattando gli adolescenti con una terapia soft, capace di ristabilire il ritmo circadiano nell’arco delle 24 ore.

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Il trattamento si unisce alla terapia cognitivo comportamentale per motivare i ragazzi ad andare a letto prima.

In pratica, il terapeuta identifica i comportamenti disadattati nel paziente per correggerli.

Insonnia giovanile: Stanford ha una soluzione per regolare l’orologio biologico degli adolescenti

Jamie Zeitzer, professore associato di psichiatria e e scienza del comportamento, è l’autore principale di un testo accademico che descrive il nuovo sistema.

Si tratta di un mix tra fasci brevi di luce bianca e terapia cognitiva che aiuta ad aumentare il periodo di sonno notturno negli adolescenti.

Di fatto, questo trattamento passivo agisce sugli adolescenti fino a regalargli un aumento medio di 43 minuti di sonno a notte.

Quasi un’ora in più che, messa a regime con un rapporto equilibrato sonno-veglia, favorisce una migliore salute fisica e mentale.

Come funziona il fascio di luce

Un dispositivo installato sul letto degli adolescenti diffonde la luce bianca secondo un programma preciso che ne irradia 3 millisecondi ogni 20 secondi durante le ultime ore di sonno prima del risveglio.

I brevi fasci di luce non infastidiscono  e quindi non risvegliano il giovane prima del tempo, ma sono in grado d’ingannare il cervello per fargli superare anche problemi di jet lag.

In questo modo, la mente umana ricrea un nuovo e più corretto fuso orario persino mentre si dorme.

I teenager guadagnano almeno 43 minuti di sonno e un migliore rapporto sonno-veglia dopo 4 settimane di trattamento che regola l‘orologio biologico.

Il problema di dormire poco investe milioni di giovani

Zeitzer conferma  che la mancanza di sonno è comune tra gli adolescenti.

Molti di loro non controllano bene il rapporto sonno-veglia e non si sentono stanchi fino a tarda notte, a differenza di bambini e adulti.

Influenze sociali, studio e uso massiccio di dispositivi elettronici, invogliano troppi ragazzi a restare alzati fino a tardi, ma anche doversi alzare presto per andare a scuola riduce le ore di sonno.

Per questo motivo, i ricercatori di Stanford hanno pensato a una soluzione che fosse facile da gestire per i ragazzi e l’esatto contrario di una terapia d’urto che avrebbe creato più problemi che vantaggi.

I progressi della sperimentazione

All’inizio i risultati erano modesti e non hanno regalato più di 10 minuti di sonno aggiuntivo.

Il sistema ora è perfezionato e, durante i nuovi studi, i ricercatori hanno iniziato il trattamento con la luce su un gruppo di 72 teenager.

Per 4 settimane hanno esposto metà dei partecipanti alla terapia nelle ultime tre ore di sonno prima del risveglio che sono le più a rischio d’interruzione prematuro del riposo.

L’altra metà ha ricevuto solo tre fasci di luce più luminosi ogni ora e questo ha dimostrato che non bastano per regolare l’orologio biologico.

I ragazzi sottoposti alla terapia completa hanno cominciato a sentirsi più stanchi in anticipo ma continuavano ad andare a letto tardi.

La sperimentazione ha quindi richiesto altre 4 settimane con 30 adolescenti: metà dei quali hanno ricevuto solo una terapia breve.

La differenza, questa volta, ha riguardato l’aggiunta di 4 sessioni da un’ora ciascuna di terapia cognitivo comportamentale per incoraggiarli a coricarsi prima.

I terapeuti hanno agito come segue:

  • Identificazione delle attività che è meglio svolgere più riposati
  • Impegni accademici, fisici e atletici sono i più pesanti e richiedono molta concentrazione
  • Motivare i ragazzi per affrontarli con più riposo notturno e quindi più energia
  • Informazioni ai teenager sul funzionamento dell’orologio biologico, sonno più sano e strategie per alzarsi prima nei weekend.

I risultati della terapia

La combinazione di fasci di luce e terapia cognitivo comportamentale hanno permesso ai ragazzi non solo di dormire più a lungo, ma di andare a letto in media con 50 minuti di anticipo.

I teenager che hanno ricevuto entrambe le terapie, hanno ottenuto risultati sei volte superiori ai coetanei che non erano stati trattati con la luce.

Il segreto del successo ovviamente consiste nel continuare il trattamento con luce ogni giorno. Il dispositivo è automatico, non occorre attivarlo e neppure indossarlo.

La luce s’irradia nella stanza in modo intermittente, il ragazzo gode del beneficio in modo passivo senza dover fare nulla ed evitando ogni disturbo del sonno.

Nuovi traguardi del trattamento

L’obiettivo dei ricercatori è quello di aumentare ancora le ore di sonno e di diffonderlo fra un numero sempre maggiore di adolescenti.

Il lavoro di Jamie Zeitzer è stato sviluppato in collaborazione con Katherine Kaplan, assistente di psichiatria e scienze comportamentali dell’università di Stanford.


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