Internet of Things: il legame tra la Rete e gli oggetti elettronici

"È partito tutto come un gioco, a dire il vero" dice l'ideatore Mike Kazar, che oggi lavora alla Microsoft come ingegnere: "Nessuno di sarebbe mai aspettato che diventasse il primo di miliardi di dispostivi collegati a internet"

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La IoT è nata nei primi anni ’80, quando degli studenti dell’Università di Carnegie Mellon collegarono un distrubutore di Coca Cola ad Internet. La motivazione del gruppo fu semplice: la pigrizia. Il gruppo di giovani voleva, infatti, che i loro computer potessero dar conferma del fatto che il distributore fosse pieno, prima di uscire dal loro ufficio e andare a un distributore potenzialmente vuoto. “È partito tutto come un gioco, a dire il vero” dice l’ideatore Mike Kazar, che oggi lavora alla Microsoft come ingegnere: “Nessuno si sarebbe mai aspettato che diventasse il primo di miliardi di dispositivi collegati a internet“.

Dal distributore di Coca Cola in poi, il numero di device collegabili a internet è cresiuto esponenzialmente. Dai dispostivi per cardiopatici fino ai frigoriferi che ti dicono quando stai per finire il latte. Questi dispositivi sono semplici computer senza sistema operativo, con un processoe basilare e meno di 1 millesimo di memoria di un classico smartphone.

Ideare questi dispositivi non è semplce, dal momento che “Non hanno una chip-off memory, o un disco” dice Han. “Tutto insieme è un semplice megabyte di memoria flash, quindi dobbiamo essere estremamente attenti nel gestire una risorsa così piccola”.

Francesca Angelica Ereddia
Francesca Angelica Ereddia
Classe 1990, Laureata in Giurisprudenza, siciliana, una passione per la scrittura, la musica e l'arte. Per aspera ad astra, dicevano. Io, nel frattempo, continuo a guardare le stelle.