Jack lo squartatore: il mistero è stato finalmente svelato?

ufficialmente sono cinque le vittime, mentre il numero di omicidi ricondotti dagli studiosi alla sua attività criminale varia tra quattro e sedici

Sono passati oltre cento anni da quei macabri omicidi nei sobborghi della Londra vittoriana, ma ancora oggi ci sono più ombre che dubbi sulla figura di Jack lo squartatore, considerato il primo vero serial killer della storia. L’assassino aveva una categoria preferita di vittime: le prostitute. Dopo tutti questi anni, abbiamo almeno un indizio che ci porti alla verità sulla vicenda? Ne parleremo nel corso del nostro articolo. Una cosa è certa: la polizia non riuscì mai a catturare, né tantomeno a identificare Jack lo squartatore, il killer di Whitechapel.

Jack lo squartatore: un’icona nera

L’efferato assassino conosciuto come Jack lo squartatore compì il suo primo delitto nelle malsane vie di Londra (lo smog in passato fu un serio problema della capitale britannica) il 31 agosto 1888. Jack è divenuta un’icona della follia e della malvagità umana. Il simbolo stesso della cattiveria gratuita e del desiderio di sangue, al pari di altri spietati criminali della storia quali Adolf Hitler e Charles Manson, esseri dalle anime nere che il buon Dante definirebbe “vituperio de le genti”. Come informa Wikipedia, il nome di Jack è tratto da una firma in calce in una lettera pubblicata durante il periodo dei delitti, indirizzata al Central News Agency. La missiva venne redatta da un individuo anonimo che si definiva lui stesso il serial killer.

- Advertisement -

Che cos’è Whitechapel?

Whitechapel è il quartiere teatro dei delitti di Jack lo squartatore, una delle peggiori zone di Londra, alcova all’epoca di prostitute e spietati criminali. Probabilmente Jack fu proprio il prodotto di quel contesto squallido, corrotto e dimenticato da Dio. Come già detto, le vittime predilette da Jack furono proprio donne di strada, che vendevano il loro corpo per tirare avanti. Al serial killer sono attribuiti cinque omicidi, ai danni di prostitute non più giovanissimi, a eccezione del macabro delitto che ebbe come vittima la 25enne Mary Jane Kelly.

Numero di vittime incerto

A dire il vero, il numero di vittime da parte di Jack lo squartatore rimane tutt’ora incerto. I precitati cinque omicidi sono quelli ufficiali. I suoi omicidi sembravano prevedere un particolare modus operandi. Le sue vittime morirono tutte a causa di profonde lacerazioni al collo. Una volte morte, il delinquente profanava i corpi tramite la lacerazione dei genitali. Il caso di Jack lo squartatore è tutt’ora studiato in campo forense e proprio tale personaggio ha influenzato notevolmente tale materia. Se non si fosse indagato a fondo sul profilo di questo criminale, forse la psicologia forense non sarebbe come ora la conosciamo.

- Advertisement -

Il killer nel cinema e nella letteratura

Nonostante la figura negativa, Jack lo squartatore ha influenzato notevolmente varie arti, tra cui il cinema e la letteratura. Su tale figura si è creato una serie di innumerevoli personaggi criminali brutali e senza scrupoli tanto cari a Hollywood e al giallo d’autore. Insomma, Jack sarà stato anche un essere spregevole, questo non lo nega nessuno, ma è riuscito a diventare una vera e propria icona pop a 360 gradi, al pari di altri tipi poco raccomandabili del mondo reale e fantastico, quali Dracula, Al Capone e Freddy Krueger.

I delitti ‘canonici’

Ma chi era realmente Jack lo squartatore? A breve ci arriveremo. La sua figura è caratterizzata da miti e leggende. Alcune teorie parlerebbero di più persone che avrebbero impersonato Jack, altri invece pensano che i suoi fossero omicidi rituali da parte di qualche oscura loggia massonica londinese. Dal punto di vista ufficiale, Jack fu autore di almeno cinque delitti, quelli di Mary Ann Nichols, Annie Chapman, Elisabeth Stride, Chaterine Eddowes e Mary Jane Kelly. Si tratta di prostitute, che abitavano tutte a Whitechapel.

- Advertisement -

I delitti ‘non canonici’

Come informa Tom’s Hardware, Jack lo squartatore sarebbe stato, tuttavia, autore di ulteriori omicidi ai danni di altre sette donne. Attenzione, il condizionale è d’obbligo in tal caso. Gli omicidi a cui ci riferiamo vennero attuati  tra il 1887 e il 1891 sempre nei quartieri di Whitechapel, Osborne e Wentworth. È più concreto però ipotizzare che di questi sette, Jack sia stato l’autore solo del delitto ai danni di Frances Coles, avvenuto nel 1891. Sulla donna furono rinvenute ben tre lacerazioni al collo. Tuttavia, il corpo non presentava mutilazioni in quanto l’assassino dovette fuggire a causa dell’intervento di un agente di polizia. L’uomo non potè inseguire il killer, poiché la vittima non era ancora morta e dovette quindi avvertire i soccorsi.

Il modo di uccidere

Le lacerazioni al collo e le mutilazioni dei genitali divennero un triste “marchio di fabbrica” da parte di Jack lo squartatore. La sua prima vittima riconosciuta fu Mary Ann Nichols alle 3:45 del 31 agosto 1888. La donna presentava lacerazioni al collo, genitali mutilati e l’intestino asportato, posto sulla spalla della poveretta. Già da questi elementi è possibile comprendere come Jack lo squartatore fosse un discreto conoscitore dell’anatomia umana. A indagare sul killer fu Scotland Yard, tramite la persona del dottor Thomas Bond, medico forense. Dopo l’autopsia sul corpo di Mary Jane Kelly, Bond ipotizzò che tali omicidi fossero caratterizzati da una natura sessuale. Chiariamoci: le vittime non presentavano segni di stupro, ma il modus operandi del criminale lasciavano intendere che le motivazioni dei delitti fossero legati in qualche modo al sesso.

La possibile soluzione

Due ricercatori britannici sarebbero riusciti a dare un volto a Jack lo squartatore. Si tratta di Jari Louhelainen, docente di biologia molecolare alla Liverpool John Moores University e David Miller, ricercatore della scuola di medicina dell’Università di Leeds. Per dare un nome al killer sono stati esaminati alcuni campioni di DNA prelevati dalle scene del crimine. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Forensic Sciences. I due ricercatori avrebbero identificato il folle Jack con un barbiere polacco di nome Aaron Kosminski. David Miller ha spiegato tramite alcune dichiarazioni riportate da Focus: “Tracce di liquido seminale, rinvenute sullo scialle di una delle donne, ci hanno permesso di abbinare il DNA con i discendenti di uno dei sospetti assassini: l’immigrato polacco Aaron Kosminski”.

Lo scialle in questione sarebbe appartenuto alla terza vittima di Jack lo squartatore, Catherine Eddowes, uccisa nel settembre del 1888. A rafforzare la tesi, il confronto del DNA miticondriale della macchia di sangue presente sullo scialle, con una discendente di Eddows, la signora Karen Miller. La teoria risale al 2014, ma è stata in seguito confermata dallo studio di Miller e Louhelainen. Secondo lo Smithsonian Institute, tuttavia, la teoria avrebbe diverse falle, spiegate tramite le seguenti dichiarazioni: “Come sottolinea Hansi Weissensteiner, un esperto di DNA mitocondriale, il DNA mitocondriale non può essere utilizzato per identificare positivamente un sospetto, ma eventualmente può solo escluderne uno, poiché migliaia di altre persone potrebbero avere lo stesso DNA mitocondriale”.