Jurassic World: Il regno “del ricordo” distrutto!

Allontanandosi dall'originalità iniziale e dalla maestria di Spielberg il film di J.A. Bayona perde tutta la magia di un tempo.

Sono passati quattro anni da quando il parco a tema “Jurassic World” e il connesso resort di lusso sono stati distrutti dai dinosauri causandone la chiusura. Isla Nublar ora è abbandonata dagli esseri umani, mentre le creature sopravvissute si sono adattate alla vita nella giungla selvaggia.

Quando il vulcano dormiente minaccia l’isola e tutte le creature preistoriche che vi abitano, l’ex addestratore di Velociraptor Owen Grady (Chris Pratt) e la vecchia responsabile del parco Claire Dearing (Bryce Dallas Howard) decidono di tornare in azione per salvare gli esemplari sopravvissuti ed evitare una nuova estinzione.

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L’eruzione improvvisa del vulcano renderà complicato il salvataggio, nel frattempo una minacciosa cospirazione che potrebbe condurre l’intero pianeta sull’orlo del baratro renderà l’impresa ancora più ardua.

Nel 1993 Steven Spielberg portò sul grande schermo il primo film “‪Jurassic Park” tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore Michael Crichton. La pellicola, un classico movie d’azione con protagonisti i dinosauri, diventò il maggior successo cinematografico dell’epoca e il capostipite di una saga non sempre all’altezza delle aspettative.

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Jurassic World e l’originalità perduta

Jurassic World: il Regno Distrutto, diretto da J.A. Bayona, è il sequel di ‪Jurassic World, il reboot uscito nel 2015 e il quinto capitolo della serie fantastica che ha fatto rivivere il mondo della preistoria. Che il nuovo film fosse stato concepito esclusivamente per portare avanti un disperato franchise lo si era capito da tempo. Ci si aspettava comunque una svolta o una sorta di evoluzione che purtroppo non è arrivata, tradendo nuovamente le aspettative dei “vecchi” e nostalgici fans.

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Sebbene il nuovo capitolo possa sembrare più accattivante del suo predecessore, complice l’utilizzo di bellissimi effetti speciali, risulta un’inutile e visivamente estenuante prolungarsi di una serie ormai stanca. Un disperato tentativo di proporre qualcosa di nuovo che scivola miseramente sui soliti cliché che non stupiscono più nessuno.

Allontanandosi dall’originalità iniziale e dalla maestria di Spielberg il film perde tutta la magia di un tempo. Nella ridicola rappresentazione di un disastro annunciato, il cameo di Jeff Goldblum per un istante ci riporta indietro e ci strappa un sorriso, amaro.