Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, ha dichiarato nell’ultima conferenza stampa che “Negli ultimi giorni il numero dei casi comincia ad appiattirsi e questo indica il rallentamento dell’incidenza”. E aggiunge: “C’è un’Italia un po’ monocolore perché l’epidemia colpisce un po’ tutto il Paese: 732 casi per 100mila abitanti è l’incidenza a 14 giorni ma una quota di regioni si muove sotto tale incidenza”, spiega. “La probabilità di saturazione dei posti letto, anche quelli attivabili, a 30 giorni, si è un po’ allontanata” ha proseguito “ciò vale sia per area medica sia per terapia intensiva”.
L’epidemia, però, “si mantiene a livelli critici dell’Iss. Si riduce Rt rispetto a settimana precedente, però non dobbiamo cantar vittoria perché Rt è sopra 1 e questo significa che i casi continuano a crescere anche se più lentamente. Inoltre l’incidenza mette in crisi l’assistenza”. Le tre regioni nelle quali l’Iss invita le autorità sanitarie a “valutare la possibile adozione di ulteriori misure di mitigazione” sono il Friuli Venezia Giulia, il Molise e il Veneto.
Pare infatti che per i dati contenuti nel monitoraggio, tutte e tre le regioni sono classificate con un rischio moderato ma con probabilità alta di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Attualmente, il Friuli Venezia Giulia si trova in zona arancione mentre Molise e Veneto in zona gialla.