Lazio, iniziano le immissioni in ruolo da concorso straordinario

Immissioni in ruolo 2021: numerose le scuole della regione Lazio che saranno salvate dalle cattedre vuote a inizio anno scolastico.

Supplentite? Il Lazio dice “no grazie!”. Numerosi istituti scolastici della regione governata da Nicola Zingaretti possono tirare un sospiro di sollievo. Sono infatti iniziate le immissioni in ruolo da concorso straordinario 2020 che garantiranno molti docenti di ruolo già da inizio anno scolastico. La scuola italiana trova sempre più giovamento dai concorsi banditi lo scorso anno dall’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Solo i migliori che sono passati sotto una retta e severa selezione hanno il diritto di istruire i nostri ragazzi. Questo del resto è stata sempre la filosofia del Movimento 5 stelle.

Immissioni in ruolo: il lavoro dell’USR Lazio

Al via le immissioni in ruolo docenti per l’anno scolastico 2021/22 nel Lazio. Come leggiamo da Orizzonte Scuola l’ufficio scolastico regionale ha dato il via al primo step consistente nella scelta di concorso e provincia, per gli aspiranti presenti nella graduatoria del concorso straordinario 2020. Per la gioia dei dirigenti scolastici, che da sempre affrontano il problema delle cattedre vacanti a inizio anno scolastico, le classi di concorso coinvolte sono numerose e dovrebbero soddisfare quindi un po’ tutte le materie di insegnamento.

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Nel caso in cui non ci fossero abbastanza docenti per una o più classi di concorso, non dovrebbe esserci alcun problema, poiché in tal caso saranno effettuate nuove convocazioni non appena le commissioni termineranno le valutazioni. L’unico problema rimane l’AD24 (Lingue e culture straniere negli istituti di istruzione secondaria di II grado) dove non risulterebbero esserci posti disponibili. Al di là di tutto sono invitati a partecipare alle immissioni in ruolo tutti i vincitori dei concorsi straordinari banditi nel 2020 e regolarmente inseriti nell’apposita graduatoria per la regione Lazio.

I posti disponibili

Per quanto riguarda i posti disponibili, è in corso di perfezionamento la determinazione delle facoltà assunzionali. A occuparsene sono i Ministeri interessati. Al momento, possiamo dire con sicurezza che non è dato sapere il numero esatto di posti disponibili per le diverse classi di concorso. Sconosciuto anche il riparto tra le province e il canale di reclutamento. Una circostanza che i candidati dovrebbero tenere conto nella scelta delle loro preferenze. Al momento, comunque, si sta lavorando per un obiettivo fondamentale: garantire la maggior parte dei posti coperti per il prossimo settembre.

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Per agevolare gli interessati bisogna tuttavia chiarire come sui portali dei vari USR è visibile l’elenco dei posti rimasti vuoti e disponibili alla fine delle operazioni di mobilità del personale. docente per l’anno scolastico 2021/2022. Da notare che i posti vacanti e disponibii potrebbero comunque variare per eventuali operazioni in autotutela, anche a causa di variabili come l’immissione in ruolo degli aspiranti immessi in graduatoria, con diritto prioritario di scelta o a causa di eventuali decisioni da parte di giudici amministrativi o del lavoro.

Qualcuno resterà fuori?

Al momento non è possibile fare previsioni esatte. Di solito, come ricorda Businessonline.it in un articolo di gennaio scorso, il vincitore di un concorso pubblico ha diritto a essere assunto con contratto a tempo indeterminato entro un torno di tempo non superiore a quindici giorni. Per essere più precisi bisonga però dire che le regole, in realtà, prevedono che il candidato venga assunto entro dodici giorni, fino a un’attesa massima di di quindici. Quando però si parla di scuola la situazione diviene più problematica. Chi ci lavora dentro lo sa bene. Può quindi accadere che non tutti i posti saranno disponibili per le immissioni in ruolo.

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Quindi se in teoria volessimo rispondere alla domanda: “Qualcuno rimarrà fuori?” probabilmente sì. Bisogna infatti sapere che in ogni caso l’assegnazione a una sede e l’immissione in ruolo possono avvenire solamente nei confronti dei candidati che risultino essere in una posizione consona, rispetto sia ai posti già disponibili, sia al contingente di immissione in ruolo da definire in un secondo momento. Secondo le norme attuali bisogna tenere conto dell’ordine di priorità tra le varie graduatorie. Le graduatorie (nella scuola e in altri contesti lavorativi) sono un ordine gerarchico perfetto e imparziale, tanto rigido quanto giusto, che non ammettono errori.

Velocizzare la procedura di reclutamento docenti

Grazie al decreto sostegni bis, in corso di conversione in questi giorni, sarà possibile velocizzare la procedura di reclutamento docenti. Tramite gli emendamenti opportuni, sarà possibile effettuare forme straordinarie di assunzione. Bisogna però attendere quali di essi saranno effettivamente approvati. La buona volontà da parte del governo c’è e sembra che le forze politiche abbiano trovato un punto di incontro al riguardo. Come leggiamo dal Fatto Quotidiano, per i concorsi ordinari si prevede la proposizione di un unico test scritto con più quesiti a risposta multipla. In seguito ci dovorebbe essere una prova orale, la valutazione dei titoli e la creazione di una graduatoria finale.

Anche i concorsi già pubblicati subiranno delle modifiche

Pare che anche i concorsi già pubblicati subiranno delle modifiche. È prevista infatti la modifica dei bandi originali. Non sarà tuttavia possibile ripresentare la domanda o modificare i requisiti di partecipazione. Un’opportuna commissione nazionale avrà il compito di redigere i quadri di riferimento per la valutazione della prova scritta, i programmi delle prove, i requisiti dei componenti delle commissioni cui spetta la valutazione della prova scritta e della prova orale, i titoli valutabili e il relativo punteggio.

Detto ciò si aspetta uno stravolgimento (almeno parziale) dei bandi già pubblicati. Chi aveva iniziato la preparazione di un programma determinato con opportuni testi o corsi online, dovrà quindi rivedere le proprie finalità di preparazione. Nel caso in cui non ci siano posti sufficienti per le immissioni in ruolo quest’anno, le assunzioni potrebbero andare avanti anche negli anni scolastici successivi, fino a che le relative graduatorie non siano esaurite. A far discutere è la clausola che prevede l’impossibilità da parte di un candidato, che è stato bocciato al concorso, di partecipare alla prova concorsuale successiva per la medesima classe di concorso. È probabile che tale ostacolo verrà rimosso tramite opportuno emendamento.