Concorso straordinario: chi supera la prova si abilita all’insegnamento?

In questi giorni stanno uscendo gli elenchi dei vincitori del concorso straordinario: ma come ci si abilita all'insegnamento?

In questi ultimi gioni stanno uscendo gli elenchi dei vincitori del concorso straordinario 2020. Per loro c’è l’opportunità di diventare insegnanti di ruolo e andare a insegnare a tempo indeterminato nelle scuole secondarie di I e II grado.

Tuttavia, c’è un quesito che è giusto chiarire: come si consegue l’abilitazione all’insegnamento? In caso di superamento dello straordinario, un docente ottiene tale prezioso riconoscimento? Si precisa come la legge 159/2019 aveva individuato un percorso formativo, che doveva essere disciplinato con un decreto ministeriale opportuno. Tramite tale procedura sarebbe stato possibile conseguire l’abilitazione. Peccato però che il Decreto Sostegni Bis abbia eliminato tale opportunità! La domanda quindi permane: come si consegue l’abilitazione?

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Concorso straordinario: prova scritta superata, si è quindi abilitati?

A fare un po’ di chiarimento su tale questione è la redazione di Orizzonte Scuola, che in un recente articolo spiega come il superamento della prova concorsuale dello straordinario non preveda di conseguenza l’abilitazione all’insegnamento per la propria classe di concorso, almeno su carta. La normativa non cita una simile eventualità e non aiuta quindi a risolvere il dilemma. Sono tre le situazioni che possono essere meditate:

  • – Il candidato che ha superato la prova scritta dello straordinario con un risultato pari ad almeno 56/80 si domanda se sarà possibile l’iscrizione agli elenchi aggiuntivi alla GPS I fascia, richiedendo un possibile riconoscimento di un’abilitazione che su carta non è tuttavia esplicata realmente;
  • – I docenti di ruolo, non interessati in realtà al ruolo direttamente, ma che chiedono il riconoscimento dell’abilitazione per un passaggiio di ruolo (o di cattedra) nella propria provincia desiderata;
  • – I docenti delle scuole paritarie, anch’essi esclusivamente interessati al riconoscimento del titolo abilitante.

I dubbi persistono

Dato che su carta non ci sono precisazioni effettive in proposito, si può prevedere (seppur molto vagamente) che il conseguimento dell’abilitazione possa essere una conseguenza dell’immissione in ruolo o che, in alternativa, possa essere automaticamente riconosciuto una volta superato l’anno di prova e formazione. La sicurezza non c’è tuttavia. Questo status di incertezza non fa altro che generare malcontento tra i candidati che hanno partecipato al concorso secondo una normativa diversa. Peraltro il Decreto Sostegni Bis, pubblicato lo scorso 25 maggio su Gazzetta Ufficiale secondo la sua formulazione originaria, non aiuta certo alla causa.

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Eliminati i 24 CFU

Il Decreto Sostegni Bis ha ufficialmente eliminato il percorso di formazione, così come il conseguimento dei 24 CFU, dal momento che il concorso straordinario 2020 è riservato ai docenti che hanno almeno tre anni di servizio, con un anno di servizio specifico all’interno sulla cdc per cui si è concorsi. Ricordiamo come alcuni docenti hanno fatto ricorso, per farsi riconoscere il valore abilitante ai 24 CFU conseguiti tramite regolari esami nelle università. Sembra che alcune di queste sentenze siano state favorevoli. La certezza però non esiste in tal caso.

Possibile abilitazione per i precari di GPS II fascia

Il Decreto Sostegni Bis prosegue il suo iter parlamentare. Presentanti alcuni emendamenti, volti al miglioramento del Dl, che tuttavia dovranno essere prima valutati dalla commissione bilancio della Camera per poi essere ufficialmente approvati in aula. I vari partiti politici avrebbero trovato un accordo su diversi punti. Tra questi la possibile istituzione di percorsi rivolti ai precari di II fascia GPS volti al conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento. La convergenza tra le varie forze politiche sembra essere confermata anche da Italia Oggi.

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Tra i vari emendamenti che potrebbero trovare approvazione definitiva c’è quello riguardante la cancellazione del divieto di partecipare a un concorso docenti l’anno successivo nel caso in cui si viene bocciati a quello precedente. Una sicurezza, invece, è la partenza dei concorsi stem, il cui bando è stato pubblicato su Gazzetta Ufficiale. Tali concorsi permetteranno il reclutamento per posti comuni e di sostegno dei docenti nella scuola secondaria di primo e secondo grado limitatamente alle seguenti classi di concorsi: A020, A026, A027, A028 e A041. Le prove si svolgeranno a luglio nelle seguenti date: 2,5,6,7 e 8 luglio.

Anief: “I precari vanno tutelati e stabilizzati”

Prosegue l’annosa questione della stabilizzazione precari. Ora come ora, per ottenere una possibilità di immissione in ruolo è obbligatorio partecipare a un concorso e vincerlo. Tuttavia, è anche vero che nel mondo della scuola lavorano da anni migliaia di docenti precari, che non hanno nemmeno conseguito un’abilitazione. Diversi sindacati e diversi partiti politici (Lega in primis) meditano proprio sull’esperienza di questi professionisti maturata nel corso del tempo, rivendicando quindi una giusta stabilizzazione.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha affermato, tramite alcune dichiarazioni riportate da Teleborsa: “I precari vanno tutelati e stabilizzati, alcuni di loro insegnano nelle nostre scuole anche da decenni. Perché un supplente può bocciare o promuovere i nostri studenti da precario e non può avere diritto al doppio canale di reclutamento che gli permetta di giungere al ruolo? Lanciamo un appello al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi: presenti un emendamento che cambi il testo come Governo, vediamo se i parlamentari lo votano. Le Confederazioni hanno firmato il Patto per la scuola, l’attuale testo del decreto lo tradisce”.

Immissioni in ruolo anno scolastico 2021/2022

Si ipotizza che, in maniera complessiva, le immissioni in ruolo previste per l’anno scolastico 2021/2022 saranno pari a 70.000 unità. Tra queste sono da contemplare anche i vincitori del concorso straordinario 2020 che si concluderà a breve. Si nutre ancora incertezza riguardo ai precari neoimmessi dalle GPS I fascia. A tal proposito, la Lega ha proposto di annullare la prova disciplinare all’esito positivo dell’anno di prova. In caso di accoglimento di tale misura, i candidati potranno firmare un contratto a tempo indeterminato previo parere favorevole del dirigente scolastico e del comitato di valutazione.