È il giorno storico in cui l’India ha effettuato un allunaggio, diventando un’emergente superpotenza che aspira a competere anche nello spazio con le Grandi Potenze. La missione indiana Chandrayaan-3 ha raggiunto il satellite della Terra con il suo lander, un momento cruciale per il subcontinente abitato da oltre un miliardo e 300 milioni di persone. L’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (ISRO) ha confermato ieri che Chandrayaan-3 è proceduta secondo i piani e che “il percorso continua senza intoppi”.
Terza missione lunare per l’India
La missione è partita il 14 luglio. Per l’India, questa rappresenta la terza missione sulla Luna dopo quella del 2008-2009, terminata prima del previsto, e la missione del 2019, che si è conclusa con la perdita dei contatti con il lander. La missione è partita dallo spazioporto dell’ISRO, situato nello stato meridionale dell’Andhra Pradesh. Da allora, in tutto il territorio indiano, ogni fase della missione è stata seguita attentamente in attesa del suo successo. A metà agosto, la sonda ha iniziato a decelerare (“deboosting”) per inserirsi nell’orbita lunare in modo adeguato, preparandosi per il tentativo di allunaggio.
Le veglie di preghiere
In tutto il paese si sono tenute veglie di preghiera dove i cittadini indiani si sono radunati in tutto il territorio nazionale, riuniti davanti ai televisori negli uffici, nei negozi, nei ristoranti e nelle case, per seguire l’allunaggio. Migliaia di persone avevano pregato martedì affinché la missione avesse successo, accendendo lampade sulle rive dei fiumi, nei luoghi sacri, nei templi, compresa Varanasi, città del nord dell’India. L’atterraggio è stato un momento di grande suspense, finché non è arrivato il segnale che la sonda aveva raggiunto regolarmente la destinazione: infatti, nel caso ci fossero stati problemi, non avrebbe potuto intervenire nessuno, poiché tutto dipendeva dai computer di bordo.