Lo chiamavano Jeeg Robot: un successo italiano

Trama, cast e commento di uno dei film più rivoluzionari del cinema italiano.

Lo chiamavano Jeeg Robot Ã¨ un film rivoluzionario, il primo film di supereroi italiano. Il film del 2016, diretto da Gabriele Mainetti, è un simbolo di speranza per il nostro cinema, che è riuscito a non sfigurare di fronte a una tradizione USA consolidata da colossi come la Marvel e la DC Comics.

Jeeg Robot è il personaggio di un manga giapponese del 1975. Nello stesso anno ne viene tratta una serie animata, che approda due anni dopo in Italia. Grazie alle numerose repliche della serie, il personaggio diventa conosciuto e ammirato da diverse generazioni di ragazzi. Non stupisce quindi la sua scelta per tentare l’impresa di un film fantastico italiano.

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L’attore che interpreta il ruolo principale nel film è Claudio Santamaria, splendido nei ruoli di Rino Gaetano nella fiction “Ma il cielo è sempre più blu” e del Dandi nel film “Romanzo Criminale”, che gli è valso nel 2006 il Nastro d’Argento.

Trama di “Lo chiamavano Jeeg Robot

All’inizio del film il personaggio di Santamaria, Enzo Ceccotti, è tutto fuorché eroico. E’ un ladro che vive a Tor Bella Monaca. La sua vita cambia quando finisce in mezzo a del materiale radioattivo nel Tevere, dove si era tuffato inseguito proprio dalla polizia. Apparentemente, tranne una notte in preda alla febbre, sembra non essergli successo nulla. Continua la sua attività criminale con l’amico Sergio e in un conflitto quest’ultimo resta ucciso, mentre Enzo rischia la vita cadendo da un palazzo. Realizza di non essere morto grazie a uno strano potere acquisito radioattivamente, che gli conferisce una forza smisurata. Inizia a coprirsi il volto e a usare questa forza per scopi poco nobili ma quando la figlia di Sergio, Alessia, è in pericolo, utilizza i suoi poteri per salvarla. Per questo motivo la ragazza, psicologicamente poco stabile e appassionata di Jeeg Robot, lo scambia davvero per il protagonista del manga.

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Lo chiamavano Jeeg Robot

I protagonisti

La vecchia attività di Enzo porta l’uomo ad entrare in conflitto con il pericoloso criminale Fabio Cannizzaro, meglio conosciuto come ”lo Zingaro“. Enzo priva lo Zingaro del denaro che quest’ultimo avrebbe dovuto usare per consolidare la sua alleanza con dei camorristi napoletani guidati da Nunzia Lo Cosimo (interpretata da Antonia Truppo).

Inizia la storia d’amore tra il protagonista e la dolce Alessia, che motiva, senza cadere in cliché, Enzo ad essere migliore. Il personaggio di Alessia, interpretato da Ilenia Pastorelli (che debutta con questo film), è una ragazza comune che nella sua visione alterata del mondo, riesce a vederlo con più chiarezza di altri. Il film è attuale nel trattare dei video virali, strumento efficace ma anche pericoloso. E’ infatti per un video che Enzo viene smascherato dallo Zingaro ed è costretto a rivelare a quest’ultimo l’origine dei suoi poteri.

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Nella parte finale del film lo Zingaro diventa un classico anti-eroe da fumetto, vendicativo e megalomane, dando la possibilità a Enzo/Jeeg di scoprire l’altruismo e il coraggio che caratterizzano i veri eroi.

Il successo di “Lo chiamavano Jeeg Robot”

Il film bilancia con sapienza realismo e fantasia. Il personaggio dello Zingaro (interpretato da Luca Marinelli) riesce a essere televisivo e fumettistico nelle movenze, senza tralasciare la lucida spietatezza nell’azione dei criminali in carne e ossa.

Jeeg Robot ha ottenuto incassi altissimi e un unanime giudizio positivo di critici e pubblico. Ha valso a Claudio Santamaria e Ilenia Pastorelli il David di Donatello (nel 2016).Credo che la ragioni del successo siano molte. Le interpretazioni accurate del cast, un protagonista-eroe ben calato nel suo contesto, gli effetti visivi mai esagerati e delle scene memorabili come il karaoke dello Zingaro o la lotta tra eroe e antieroe finale.