Locatelli: “Non siamo vicini alla perdita di controllo come a marzo”

Pareri discordanti e divergenze di opinioni tra gli esperti. Intanto per Di Maio e Berlusconi urge un intervento tempestivo

Non siamo vicini alla perdita di controllo. C’è stata una marcata accelerazione di casi. Però l’impatto in termini di ricoveri nelle terapie intensive e di numeri di persone che perdono la vita non è paragonabile a quello osservato nei mesi di marzo-aprile. Non bisogna entrare nel panico“. Così si è espresso ieri Franco Locatelli, in un’intervista de Il Corriere della Sera, componente del Comitato tecnico scientifico e presidente del Consiglio superiore di sanità.

Non è della stessa opinione Walter Ricciardi: “Molte Regioni non hanno fatto ciò che dovevano fare quest’estate per adeguare il sistema, oggi ne paghiamo le conseguenze. Abbiamo poche settimane per intervenire. Servono chiusure locali, anche regionali, perché il coprifuoco non funziona”.

Anche secondo Luigi Di Maio bisogna intervenire tempestivamente: “Oggi l`Italia è chiamata a difendere prima di tutto la vita. E a fare qualsiasi cosa per riuscirci. Perché senza la salute non c`è nemmeno il lavoro. Servono misure dure, misure drastiche. Nettamente più drastiche. E soprattutto servono subito”. Così ha dichiarato al quotidiano Avvenire.

A intervenire in queste ore scandite da accesi dibattiti, anche Silvio Berlusconi: “Comprendo la difficoltà ad agire del governo in una situazione così difficile. Appunto per questo da opposizione responsabile ci asteniamo da critiche facili e strumentali. Anche di fronte all`ultimo provvedimento. Tuttavia, non si può non sottolineare che vi sia stata una oggettiva sottovalutazione di quanto sarebbe potuto accadere”.

Intanto il governatore della Campania De Luca fa marcia indietro sul lockdown, mentre è atteso nelle prossime ore il nuovo DPCM.

Francesca Angelica Ereddia
Francesca Angelica Ereddia
Classe 1990, Laureata in Giurisprudenza, siciliana, una passione per la scrittura, la musica e l'arte. Per aspera ad astra, dicevano. Io, nel frattempo, continuo a guardare le stelle.