Modalità incognito, a cosa serve e quando usarla

La navigazione in incognito è utile per non essere tracciati in Rete, ma presenta delle limitazioni

Volete fare una ricerca in rete o visitare alcuni siti web, ma non volete che venga violata la vostra privacy? Preferite che la vostra cronologia non venga salvata? Non volete che i cookie traccino le vostre preferenze di navigazione e i vostri dati? Allora il metodo migliore, è quello di utilizzare la modalità incognito. E’ presente in tutti i browser (da Chrome a Safari, da Edge e FireFox a Opera) e permette di navigare in rete tutelando molti aspetti della privacy. Per ogni browser, questa modalità presenta diverse caratteristiche. L’unico fattore comune è che nessuno di questi registra cronologia e cookie. Per capire quale fa al caso nostro, bisogna verificare per ognuno di essi quali dati vengano nascosti o cancellati. Ecco quindi quando utilizzarla e perché.

Modalità incognito, perché usarla

La modalità incognito, detta anche navigazione privata, è molto utilizzata da quegli utenti che non vogliono far tracciare al browser che utilizzano, le proprie preferenze di navigazione. Infatti, una delle funzioni più comuni è sicuramente la cancellazione della cronologia. Quando si attiva una finestra di navigazione in incognito, il browser non scriverà quindi la cronologia delle ricerche, non terrà traccia dei siti web visitati, né dell’orario in cui queste azioni sono state eseguite. In più, cosa molto importante, i cookie che vengono creati si distruggono alla chiusura della sessione.

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E’ bene ricordare quindi, che questa modalità è meglio non utilizzarla se si ha intenzione di acquistare prodotti da un e-commerce: se mettessimo degli oggetti nel carrello di Amazon, ad esempio, al momento di riaprire il carrello, non troveremmo nulla. Questo proprio perché i cookie che avevano salvato quelle preferenze, sono stati cancellati.

La possibilità di non essere tracciati per preferenze e navigazione, rende la modalità incognito ottima per evitare di lasciare i propri dati di accesso in un provider di posta elettronica o su un sito web, dove ad esempio, sono salvati i tuoi dati di pagamento. La navigazione in incognito si può utilizzare anche su siti di informazione. Alcuni di questi siti infatti, consentono l’accesso gratuito solo ad un certo numero di articoli, dopo di che dovremo attivare un abbonamento. Navigando in incognito invece, non si verrà subito riconosciuti e quindi si potranno leggere anche altri articoli, prima di dover acquistare un abbonamento.

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Quando non funziona

Purtroppo, come in tutte le cose, anche la modalità incognito presenta dei limiti. Anche se la cronologia e i cookie vengono cancellati ad ogni sessione, esistono dei dati che non possono essere nascosti, come l’indirizzo IP, oppure il tipo di dispositivo e il browser che stiamo utilizzando. Inoltre, non tutti i cookies vengono fermati. Quelli di terze parti possono comunque registrare le attività online e tenerne traccia, anche se stiamo navigando in modalità privata.

Un altro problema, è che non nasconde le ricerche al provider di servizi internet in uso, e soprattutto, non cancella i file scaricati durante una sessione. Dunque, la navigazione privata non può tutelarci completamente quando siamo online. Anzi, ci fa capire quanto facilmente siamo tracciabili e quindi, quanto è difficile rimanere invisibili in Rete. Un ulteriore aiuto in questi casi, può venire dall’uso di reti VPN; oppure, compiendo alcune azioni quotidiane, come la cancellazione manuale della cronologia, della cache del browser e di login e password salvate. Questo, anche per evitare che altri possano acquisire i vostri dati sensibili.