Musumeci: “Ridurre mobilità e contatto”

Il solo modo per uscire da questo buio e vedere, verosimilmente intorno ad aprile, un po' di luce, è quello di ridurre la mobilità ai minimi termini, secondo il presidente Musumeci

Musumeci, presidente della Regione Sicilia, non usa mezzi termini sulla sua intenzione di usare la linea durissima per arginare il contagio.

Devo difendere la vita della mia gente, quelle messe in atto non sono misure estreme. Solo chi non è mai stato in un reparto di Rianimazione non può capire cosa significa dichiarare la Sicilia zona rossa. Chi ha avuto il Covid a una certa età non ne esce facilmente, e siccome il virus cammina con noi, bisogna ridurre la mobilità e il contatto”. Così si è espresso il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, questa mattina, al Municipio di Palazzolo Acreide. Lì, in quel municipio, da giorni, i ristoratori hanno occupato l’aula consiliare per dar voce alle loro problematiche.

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Musumeci non ha tardato a ringraziare i ristoratori per la compostezza e civiltà con la quale protestano: “Una lezione, infatti, che nessuno ha aderito a io apro, senza gridare perché la ragione non ha bisogno di gridare” ha detto Musumeci. “A un imprenditore possiamo chiedere di chiudere per proteggere il diritto alla vita, ma dobbiamo dare ristori in modo da non farlo disperare. E in questo solo il Governo nazionale può darci una mano. Come già annunciato si potrebbe andare il fine settimana in zona arancione che per i ristoratori non cambia nulla, ma l’obiettivo è la zona gialla ad aprile. Tutti dobbiamo lavorare con l’intento di pagare e soffrire qualche settimana adesso per riaprire prima ad aprile.”

Il problema” conclude Musumeci “al momento è pagare le spese delle attività commerciali e mettere in sicurezza i lavoratori. Cercheremo, comunque, di stornare qualche centinaio di milioni di euro per i ristoratori dalla casse regionali”.

Francesca Angelica Ereddia
Francesca Angelica Ereddia
Classe 1990, Laureata in Giurisprudenza, siciliana, una passione per la scrittura, la musica e l'arte. Per aspera ad astra, dicevano. Io, nel frattempo, continuo a guardare le stelle.