Nonni gettano il nipote nella stufa uccidendolo

Russia: due nonni ubriachi, esasperati dal pianto e dalle urla del proprio nipote, lo avrebbero ucciso gettandolo in una stufa.

Una tragedia della follia si è verificata nel distretto di Khakassia, in Russia, dove un bambino di 11 mesi è stato ucciso dai propri nonni. Secondo la ricostruzione della polizia, Maxim Sagalakov avrebbe perso la vita dopo essere stato gettato vivo nella stufa dai nonni ubriachi, perché esasperati dal pianto e dalle urla del bambino. Sarebbe stata la stessa madre del piccolo che lo aveva affidato ai nonni, a ritrovare il corpo al suo rientro a casa, all’interno della stufa di mattoni, quasi completamente carbonizzato.

Le testimonianze dei vicini

Una tragedia inspiegabile per i vicini secondo cui non era la prima volta che il bambino veniva affidato dalla giovane madre Victoria ai nonni, nonni che a loro dire si erano sempre presi cura del piccolo con particolare affetto, come testimonia Natalia Sagatayeva che incalzata dai giornalisti risponde: “Non riesco a crederci, sono ancora scioccata. Si sono presi cura di Maxim. I miei bambini hanno giocato con lui. Non mi spiego come sia potuto accadere”. Tuttavia altre voci affermano che il nonno già da tempo aveva problemi con l’alcol e che il giorno della tragedia è stato visto rientrare a casa più alticcio del solito, sotto gli effetti della vodka, ancora oggi una delle principali cause per cui i russi hanno una delle aspettative di vita più basse al mondo, con una media di longevità maschile intorno ai 64 anni.

Il dolore della madre affidato ai social

La madre Victoria in stato di shock avrebbe affidato ai social il suo dolore scrivendo su Facebook: “Riposa in pace, mio ​​amato figlio- Il mio dolore non diminuisce nemmeno per un minuto. Come potrò farcela se tu non sei con me? Non posso abbracciarti, ho solo una tua fotografia dove rivedere il tuo sguardo gentile e tenero. Mi manchi tanto, figlio mio. Vieni a trovarmi solo per un secondo: vieni a trovarmi nei miei sogni. So che ora vedi tutto, sei un angelo che vola in cielo”.

Le conseguenze per i due nonni

Secondo quanto previsto dal codice penale russo, i due giovani nonni rispettivamente di 47 e 42 anni, ora in carcere, rischierebbero la pena di morte.