Pane al carbone: la bufala

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La nuova moda del 2015 ha fatto impallidire persino pane integrale e di segale; il nuovo pane al carbone, spesso visto di cattivo occhio dai più piccoli, è stato come sempre osannato e spronato a lievitare come tutti i più nuovi alimenti naturali (caffè verde, bacche di goji, ecc..).

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Si tratterà anche questa volta di una bufala?

Il carbone vegetale nasce non esattamente nel campo alimentare, bensì in quello medico. Usato da molto tempo, questo, è un antidoto che viene fatto bere a chi ingerisce sostanze tossiche, come funghi o altri veleni. Oltretutto, negli ultimi anni, è diventato un integratore alimentare, assumendo la forma di pastiglie e barrette. Solitamente, viene consigliato alle persone che soffrono di stitichezza, pancia gonfia e meteorismo come rimedio ‘naturale’ alternativo ai farmaci.

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Ma allora, qual è il problema?

Affinché il carbone vegetale faccia il suo dovere è necessario assumerne in dosi massicce; questo perché trattiamo di una sostanza è molto porosa: lega le sostanze che si trovano nello stomaco, le intrappola e impedisce all’organismo di assorbirle.

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Quindi, quali sono le conseguenze?

Avete voglia di provare la nuova “pizza al carbone”? Nessun problema, un sapore nuovo che di certo saprà deliziare il vostro palato… Ma state tranquilli, non sarà assolutamente più digeribile od un alimento “anti – stitichezza”, si tratta semplificante di una pizza.

 

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