Nel primo trimestre del 2019 sono state aperte 196.060 nuove partite Iva. Si tratta, di un aumento del 7.9% rispetto allo stesso periodo del 2018. Ma a cosa è dovuto?
Tutta “colpa” del regime forfettario
Secondo quanto dichiarato dal Ministero dell’Economia e Finanza 104.456 persone hanno aderito al nuovo regime forfettario. Introdotto dalla Legge di bilancio, il nuovo regime prevede alcune regole vantaggiose, soprattutto per chi apre appunto una partita Iva. Infatti, per chi apre una nuova attività è prevista:
- imposta sostitutiva del 5% per i primi 5 anni di attività;
- il contribuente non deve aver esercitato, nei tre anni precedenti altre attività;
- l’attività da esercitare non costituisca, in nessun modo, mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo.
Comunque, per tutti, l’aliquota della flat tax è pari al 15% dei ricavi. Inoltre, le modifiche normative introdotte dalla legge di bilancio, hanno innalzato a 65.000 euro, il limite massimo di ricavi per rimanere nel regime forfettario. Questo, ha fatto si che si sia registrato un aumento notevole delle aperture di partite Iva.
Alcune particolarità…
Il rapporto del Mef evidenzia un’apertura su tutto il territorio nazionale, in particolare:
- 45% al nord;
- 22% al centro;
- 33% al sud ed isole
Inoltre, la natura giuridica mostra che il 77% delle nuove aperture è stato fatto da persone fisiche. Quindi, meno società o similari. Da ciò appare naturale che le attività professionali, risultano il settore con maggiore crescita. Il dato si attesta a circa il 20%. Seguito subito dopo dal commercio 17.8% e costruzioni. Nello specifico si tratta di persone, maggiormente di sesso maschile con età diverse:
- il 45,7% giovani fino a 35 anni;
- il 32.2% da persone dai 36 ai 50 anni.
Chi non può avvalersi del regime forfettario?
Esistono alcune cause di esclusione dal regime fortettario, tra cui:
- chi utilizza regimi speciali ai fini Iva;
- i soggetti non residenti. Fanno eccezione coloro che risiedono in uno degli Stati membri dell’Unione europea e producono in Italia almeno il 75% del reddito;
- i professionisti che effettuano operazioni di cessione di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi;
- i soggetti che partecipano contemporaneamente a società di persone, associazioni professionali o imprese familiari , o che controllano direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata;
- le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta. Ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili a tali datori di lavoro.
Al popolo delle partite Iva, sembra sia affidata la ripartenza dell’economia italiana.