La passata di pomodoro è tra i prodotti maggiormente usati in cucina: è versatile e si adatta a varie ricette. In passato veniva preparata in casa e conservata per mesi, ma oggi, vista la mancanza di tempo, si acquista al supermercato a prezzi anche vantaggiosi. Ma qual è la migliore passata di pomodoro? Quella che più si avvicina alle tradizioni culinarie? E che riesce a mantenere un equilibrio prezzo qualità?
A tutte queste domande ha provato a rispondere Il Salvagente che ha testato 20 passate di pomodoro, acquistate in supermercati o discount per analizzarne la composizione, valutarne la qualità ma soprattutto il prezzo. L’analisi ha previsto test in laboratorio delle varie passate finalizzati a valutare la presenza di micotossine, pesticidi e metalli pesanti (nichel e cromo). Nel test sono stati incluse anche le passate biologiche.
E’ stato anche valutato il Gradi Brix che devono essere compresi tra 5° e 12° e la Consistenza di Bostwick che valuta la concentrazione di acqua all’interno della passata. Le passate testate sono tra le più comuni, facilmente reperibili al supermercato:
- Carrefour
- Cirio
- Coop (anche Viviverde)
- De Cecco
- De Rica
- Esselunga (anche bio)
- Eurospin (anche bio)
- Lidl
- MD
- Mutti
- Petti
- Pomì
- Star
- Todis (anche bio)
- Valfrutta (anche bio)
Passate di pomodoro: tutte senza pesticidi tranne…
L’esito del test de Il Salvagente ha rilevato l’assenza di pesticidi e di micotossine in tutte le passate tranne alcune eccezioni. Il magazine è soddisfatto del risultato conquistato, alcune delle passate sono anche prive di acido citrico e questo è un bene, tra queste troviamo De Rica, Esselunga, Eurospin, Mutti, Petti, Pomì e Star.
Come riporta Greenme citando l’analisi effettuata da IlSalvagente, la passata in cui sono stati trovati dei pesticidi è la Petti, anche se è inclusa nella lista senza acido citrico quindi un bene. In questo prodotto il laboratorio ha individuato 3 pesticidi che – ribadiamo – erano al di sotto dei limiti di legge. A proposito Il Salvagente ha affermato: “Le concentrazioni sono 9sempre tutte al di sotto del limite di legge ma trovare un campione – l’unico – con tre residui è sicuramente il sintomo di trattamenti in campo un po’ troppo ricorrenti.“
Fonte: Il Salvagente