Perché ci piacciono i cibi grassi e dolci?

Grazie ad una ricerca condotta e pubblicata scopriamo questa sostanza nel nostro cervello: il neuropeptide Y (NPY)

Gli scienziati hanno fatto delle scoperte importanti sull’appetito e in particolare la predilezione verso alimenti grassi e zuccherini. Secondo una ricerca pubblicata nella rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, l’attrazione verso questi alimenti ha svolto un ruolo cruciale nell’evoluzione del cervello umano. Insomma, siamo più golosi degli scimpanzé e dei gorilla, oltre ad alimentarci tendiamo a voler appagare il gusto.

Gli studiosi, però, sono riusciti anche a cercare il motivo biologico e chimico. Tutto si deve alla Neuropeptide Y, una sostanza abbondante nel Nucleo Accumbens del cervello umano. Questo Peptide risulta responsabile della nostra golosità, dell’attrazione degli esseri umani verso cibi grassi e dolci. Forse è responsabile anche del senso di dipendenza verso tali cibi.

Che cos’è la Neuropeptide Y e come è stata svolta la ricerca

Il neuropeptide Y (NPY) è un polipeptide molto diffuso nel sistema nervoso centrale e nel sistema nervoso autonomo; svolge diverse azioni, tra cui l’aumento dell’appetito e la modulazione della risposta vasocostrittrice innescata dai neuroni noradrenergici.

I ricercatori hanno esaminato campioni cerebrali umani prelevati durante le autopsie e li hanno confrontati con campioni animali, in particolare di scimmie. Secondo i risultati, monitorati dalla dottoressa Mary Ann Raghanti del Kent State University, la presenza abbondante del NPY ha svolto un ruolo unico nell’evoluzione dei nostri antenati umani.

Durante il periodo del Plio-Pleistocene ha portato l’essere umano a cercare quei nutrienti necessari per lo sviluppo del cervello. In questo modo, con il tempo si sono avuti l’espansione dei sistemi cerebrali, la crescita del senso di ricompensa legata ai cinque sensi. Cinque sensi stimolati a voler ricevere qualcosa di piacevole dal cibo, dall’arte, dalla musica e dallo sport, il meccanismo di ricompensa.

Il cervello umano è un organo che richiede molta energia

Il cervello umano, spiegano gli scienziati, è più grande degli altri primati, richiede molte energie e riserve, quindi accumulo di grasso e glicoceno in quantità superiore ai primati non umani.

L’apporto dietetico di grassi e acidi grassi polinsaturi a lunga catena, noti come “grassi buoni”, è essenziale per lo sviluppo cerebrale e per mantenere livelli di grasso corporeo superiori rispetto ad altri primati.

In sintesi, questa ricerca rivelatrice suggerisce che il Neuropeptide Y potrebbe aver svolto un ruolo cruciale nell’evoluzione del cervello umano, alimentando l’attrazione umana per i cibi grassi e dolci e contribuendo all’espansione dei sistemi cerebrali di ricompensa.

Dato che oggi, i temi centrali a livello di prevenzione e sanità sono alimentazione corretta, contrasto alla malnutrizione da una parte, all’obesità dall’altra, e anche cambiamenti di abitudini per affrontare i cambiamenti climatici in corso, queste scoperte saranno importanti per studiare la tendenza a scegliere cibi poco salutari e anche per scrivere nuovi e migliori piani alimentari.

Iole Di Cristofalo
Iole Di Cristofalo
Articolista e web copywriter