Il plasma iperimmune è il plasma raccolto da soggetti convalescenti che hanno contratto il Covid-19. Si tratta di un aiuto molto importante per la attuale pandemia. Adesso è stato stanziato un fondo di 7 milioni di euro, da parte dell’UE, per pontenziarne la raccolta.
La Regione Lombardia si è promossa capofila di questa campagna di raccolta, e, attualmente, si è in attesa di evidenze scientifiche sull’efficacia della trasfusione del plasma.
Il dottor Vincenzo De Angelis, direttore del Centro Nazionale del Sangue ha dichiarato: “È fondamentale continuare nella ricerca su questa terapia. Il rafforzamento della capacità delle strutture trasfusionali sarà in ogni caso utilissimo anche per aumentare in assoluto la raccolta di plasma, che è l’unica fonte di farmaci spesso salvavita, e avvicinarci ulteriormente all’autosufficienza. Non in questo settore”.
Non è dello stesso avviso l’infettivologo Matteo Bassetti, secondo cui, invece: “È il più grande studio al momento fatto sul plasma iperimmune, dimostra che tra i pazienti trattati con il plasma iperimmune e quelli trattati con il placebo non c’è alcuna differenza nella mortalità. Nei confronti del covid 19 serve un atteggiamento rigorosamente scientifico, basato sull’evidenza” commenta. “L’evidenza degli studi clinici al momento è che il plasma iper immune non cambia la prognosi dei pazienti con forma grave“.