Playstation: quando è nata? La storia e la sua evoluzione

La storia della Playstation partendo dagli albori fino ai giorni nostri. Qual è il segreto dietro il successo della creatura Sony?

Playstation: come tutto ebbe inizio

Da dove iniziare per raccontare la storia di una console che ha segnato profondamente la storia del videogames? La Playstation fu l’artefice nella metà degli anni ’90 del ‘900 di una vera rivoluzione. Cosa direbbero i ragazzini di oggi riguardo il primissimo modello uscito più di 26 anni fa oramai? “Playstation? Troppo antica!”. È vero, ma se non avessimo avuto la prima PS1, sicuramente il mondo non sarebbe stato lo stesso.

Ma come si è arrivati al dominio di Sony con la sua attuale macchina da guerra, ovvero, la PS4? Qual è stato l’iter mentale che ha portato i suoi creatori a dare vita ad una simile realtà dell’intrattenimento? Beh, sicuramente, a spianare (almeno in parte) la strada per il successo è stata la crisi della Sega.

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Sicuramente molti di voi potranno dissentire parlando di Dreamcast, certo, ma nonostante l’eccellenza della grafica e del gameplay di molti giochi appartenenti a tale console, Dreamcast (l’ultima console creata da Sega) non riuscì ad avere lo stesso impatto dei rivali dell’epoca, ovvero, il Nintendo 64 e la Playstation stessa. In questo articolo forniremo alcune curiosità sulla gloriosa storia di questa console giapponese che, ancora oggi, con la sua quarta generazione (ed a breve la quinta) continua a farci sognare e divertire.

La PlayStation nacque nel 2 dicembre 1994 in Giappone

Photocredit: https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:PSX-Console-wController.jpg playStation 1

Era il 1995 quando arrivò anche in Europa. L’Italia stava conoscendo il fenomeno Sailor Moon, appena giunta nel nostro paese accompagnata dalla storica sigla di Cristina D’Avena. Se notiamo, quell’anno fu un anno foriero di icone pop: Sailor Moon, Dragon Ball, Donkey Kong Country e il bellissimo Super Mario World. Non dimentichiamoci delle mitiche Spice Girls in ambito musicale, che rubarono i cuori di milioni di ragazzini dell’epoca. Il 29 settembre di quell’anno, numerosi giocatori europei poterono posare le mani sulla primissima versione della PS1. Qualche mese prima, già i loro colleghi europei ed americani avevano avuto modo di provare quella misteriosa quanto irresistibile console che prometteva di modificare drasticamente il modo di intendere i videogames.

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Ma quale fu la fortuna di questa scatola grigia con tanto di tettuccio apribile per inserire l’apposito CD? Probabilmente le icone videoludiche che entrarono immediatamente nel cuore di tutti noi: Spyro, Crash, Tombi (che non ebbe purtroppo la fortuna dei primi due), Sir Daniel Fortesque di Medievil e Heihachi Mishima di Tekken.

Oltre a questi impavidi eroi menzionati, quale altro fattore della console Sony è oggi motivo di stupore? A venirci incontro è il sito Game Play.Cafe, che informa come la Playstation, almeno secondo i piani iniziali, non sarebbe mai dovuta nascere!

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SNES CD: il mai nato

Dobbiamo fare un passo indietro, al 1988. All’epoca la Nintendo stava ultimando un contratto con la Sony per l’ideazione di una console ipertecnologica (almeno per quei tempi): la mai nata SNES-CD. Si trattava di uno spin-off del più noto SNES (o Super Nintendo se volete) che avrebbe dovuto convertire in formato CD tutti i titoli della fortunatissima console Nintendo. Il CD, all’epoca, era una tecnologia considerata innovativa, ma ancora acerba.

Tuttavia, l’allora presidente Nintendo Hiroshi Yamauchi, lesse attentamente il contratto stilato tra la sua realtà e la Sony. Quando si accorse che il SNES CD avrebbe permesso il monopolio da parte dell’azienda di tutti i titoli originari del SNES rilasciati su SNES CD, Yamauchi-san si arrabbiò non poco, annullando la presentazione del progetto al CES di Las Vegas. Ma fu proprio questo rifiuto da parte della Nintendo a permettere la nascita della PS1 quanche anno dopo.

PlayStation 2, il nuovo millennio: largo alla seconda generazione

Photocredit: https://commons.m.wikimedia.org/wiki/File:PS2-Versions.jpg

Il 2000 si apre sotto il segno della Sony. L’anno che introdusse il terzo millennio vide la creazione della Playstation 2 e di un restyling della console di prima generazione: la PSone. Il lancio fu un successo esorbitante, non tanto però si potè dire per il parco videoludico che non fu considerato d’impatto come quello che poteva vantare il suo predecessore.

Addirittura, nel 2001, la PS2 lasciò il posto al Game Boy Advance come console più venduta. Il GBA, pur non potendo competere con la nuova console di casa Sony a livello grafico, aveva però un repertorio videoludico di tutto rispetto, come Super Mario Advance, Mario Kart Advance o il bellissimo Final Fantasy Tactics. Nessuno nega, tuttavia, come la PS2 presentò alcuni titoli destinati a risplendere nel firmamento dei videogames.

Qualche esempio? Virtua Fighter 4, Tekken Tag Tournament e Final Fantasy X. Ma la vera rivoluzione, almeno nel campo degli RPG, fu proposta su console nel 2002, quando venne commercializzato in Europa un baluardo del videogiochi, innalzato dalla collaborazione tra la Disney Interactive e l’allora Squaresoft: Kingdom Hearts.

Piccola parentesi su Kingdom Hearts per PS2

Kingdom Hearts, segue le avventure di Sora, un ragazzo di 14 anni residente in un mondo stile fantasy che Tetsuya Nomura (chi ama Final Fantasy non può non conoscere questo nome) plasmò a sua immagine e somiglianza, anche caratterialmente. Sora, pur essendo lo stereotipo del giovane eroe proveniente da un manga shonen o da un gioco di ruolo tipicamente orientale, è immerso nelle atmosfere occidentali e cartoonesche dei film Disney, interagendo con personaggi quali Pippo, Paperino, Topolino, Hercules e Peter Pan. KH presenta comunque rimandi, citazioni e personaggi provenienti dall’universo di Final Fantasy, come Cloud Strife, Selphie Tilmitt o Wakka.

Un franchise che la PS2 portò ulteriormente in auge con Kingdom Hearts 2, caratterizzato tuttavia da un’atmosfera dark ed una storyline sensibilmente più complessa rispetto alla spensieratezza del primo capitolo.

Non c’è 2 senza… 3!

Photocredit: https://commons.m.wikimedia.org/wiki/File:PS3-Consoles-Set.jpg playStation 3

Oramai la PS3 è fuori commercio. A meno che non vi procuriate un modello da Amazon, Ebay o Gamestop, anche questa bellissima (e potentissima) console ha cessato di esistere. Eppure, non possiamo ignorare la storia di una macchina videoludica che può essere considerata alla stregua di un vero e proprio computer. Sicuramente, anche la PS2 permetteva connessioni ad Internet, ma la PS3 (a patto che si disponesse di un buon servizio ADSL ) permetteva di navigare dalla TV come un vero e proprio pc, seppur con qualche (ed ovvia) limitazione.

Per la precisione, la PS3 appartiene alla settima generazione videoludica, assieme alla XBOX 360 ed al WII. In tutto, le vendite della console ammontarono a circa 87 mila unità nel corso della sua vita.

Lo sviluppo della PS3 iniziò nel lontano 2001, mentre nel 2005 fu la volta dello sviluppo dei titoli di lancio per la macchina. La presentazione ufficiale arrivò il 15 maggio 2005 in occasione dell’E3, tramite un prototipo della console. Tuttavia, non era ancora disponibile una versione funzionante del sistema. Neanche al Tokyo Game Show dello stesso anno fu possibile vedere all’opera le potenzialità tecniche della nuova Playstation.

Da notare come le versioni da 20, 60 e 80 GB erano retrocompatibili con i giochi PS1 e PS2, peculiarità che non vantarono le versioni successive slim e superslim. Non a caso le versioni retrocompatibili sono le più ricercate dai collezionisti. Tuttavia, fino all’ultimo è rimasta la retrocompatibilità con numerosi titoli della prima PS.

La PlayStation 3 presentava caratteristiche come i trofei (che potevano essere vinti se si soddisfavano alcune situazioni in un gioco) e il Playstation Network, servizio online da cui era possibile acquistare giochi e DLC. Un franchise di successo ospitato su questa console fu senza dubbio la serie videoludica di Assassin’s Creed.

Arriva la PS4

PlayStation 4

La Playstation 4 venne annunciata da Andrew House il 20 febbraio 2013 nel vecchio continente, nel corso del Playstation Meeting svoltosi sull’isola di Manhattan a New York. Con questa nuova console, la Sony si è aperta ufficialmente ai social, permettendo ai gamers di salvare foto e video del gioco che si sta provando per pubblicarli su Twitch, Facebook o Youtube.

La PS4 può vantare diversi accessori come il PS VR, compatibile sia con la PS4 che con la VITA, console quest’ultima, diretta diretta discendente della PSP che tuttavia non ha avuto molta fortuna. La console, rispetto alla precedente PS3, può vantare diversi titoli di successo, quali The Witcher (rpg ispirato ai romanzi fantasy di Andrzej Sapkowski), Tekken 7 (che ha visto il debutto nell’universo targato Namco di Negan di The Walking Dead, Akuma di Street Fighter e Geese Howard di Fatal Fury) e i rivoluzionari Assassin’s Creed Origin e Odissey.

Un’altra novità è stata la rimasterizzazione proposta per giochi leggendari quali la trilogia di Crash Bandicoot (assieme allo spin-off Crash Team Racing) e Spyro originariamente usciti per Playstation 1.

La PS4, molto più del suo predecessore (che a livello di titoli deluse un po’ a dirla tutta) ha offerto un’ampia varietà di scelta per gli amanti di tutti i generi videoludici. Un repertorio che è ancora in aumento e che negli ultimi mesi ha visto l’uscita di titoli attesissimi come Kingdom Hearts 3 che chiude (o dovrebbe chiudere) definitivamente le avventure di Sora, lasciando il posto a qualcos’altro… Il futuro? Beh, senza ombra di dubbio la Playstation 5, la cui uscita è stata ufficializzata per il 2021. Certo, fatichiamo a credere all’avvento di una macchina più potente della fantastica PS4; sicuramente ne vedremo delle belle!

Leggi anche: Ultime novità sulla Playstation 5

Marco Della Corte
Marco Della Corte
Sono nato a Capua (Caserta) il 4 agosto 1988. Da sempre amante, della letteratura, giornalismo, mistero, musica e cultura pop (anime, manga, serie tv, cinema e videogames). Ho mosso i primi passi su testate locali come Il Giornale del Golfo e la Voce di Fondi, per poi passare a testate più mainstream come Blasting News, Kontrokultura e Scuolainforma. Regolarmente iscritto presso l'ODG Campania come pubblicista, sono laureato in Filologia classica e moderna. Attualmente insegno come docente di materie umanistiche tra liceo classico e scientifico. Ah, dimenticavo: la cronaca nera è il mio pane quotidiano!