La pratica del BDSM

Caratteristiche del BDSM

Ormai con la proiezione di Cinquanta Sfumature di Grigio alle porte, la pratica del BDSM  ha spopolato tra giovani e non, ormai essere una sottomessa o un dominatore è di moda. Ma al di là del sesso senza freni inibitori, ci sono considerazioni psicologiche da non sottovalutare.

Tale pratica non è un gioco, se non si è pronti o non propriamente consapevoli a cosa si va in contro, invece di provare piacere e soddisfazione, ci si può ritrovare in un vero e proprio incubo. Il piacere tratto da un rapporto BDSM è legato alla dinamica del potere che intercorre fra sottomesso e dominante.

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L’umiliazione e la libertà di disporre del sottomesso esalta e gratifica il senso di potere del dominante, mentre il sottomesso è gratificato dall’assenza di potere (al quale è associato una certa quota di stress, come ad esempio quella legata all’azione e al dover prendere decisioni) e dalla sensazione di impotenza dinanzi al partner supervalutato, sottolineata e amplificata dall’essere inerme di fronte agli stimoli che il dominante infligge o elargisce agendo da soggetto attivo.

In un rapporto BDSM non mancano mai però momenti di grande tenerezza, in cui non c’è né dolore né tensione emotiva, ma solo grande rilassamento per entrambi i partner. Solitamente al termine di un rapporto BDSM il partner dominante pratica l’aftercare nei confronti del sottomesso, ovvero si dedica con affettuosa attenzione alla sua cura elargendogli spesso anche dei “premi”.

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Caratteristiche di un rapporto BDSM:

Il BDSM si caratterizza e si distingue dall’attuazione consensuale del sadomasochismo per diverse ragioni:

  • La consensualità: nel BDSM il “sottomesso” accetta di essere tale; inoltre, i limiti e le regole del rapporto sono definite sulla base di un accordo paritario accettato da ambo le parti in maniera consapevole e consensuale. Anche nel caso di un rapporto TPE, in cui il dominante ha il totale controllo sul sottomesso, sussiste la possibilità, per il sottomesso, di ritirare il proprio consenso in qualsiasi momento. In mancanza di tali requisiti qualsiasi pratica SM è da considerarsi un grave abuso ed è illegale.
  • L’uso della “safe word” (parola di sicurezza) che dà la possibilità al partner passivo di interrompere il gioco in qualsiasi momento. In alcuni casi la safe word è sostituita da un gesto concordato (es.: alzare o aprire la mano), necessario in quei giochi BDSM in cui il sottoposto (slave) è fisicamente impedito nella parola. Stabilire in anticipo una parola o un segnale ben preciso e univoco è necessario, perché esprimere un semplice diniego (no, no!) potrebbe sembrare una espressione di implorazione legata al ruolo di vittima e non essere interpretato come un rifiuto reale. In ogni caso colui che domina ha la responsabilità, anche legale, di controllare che le condizioni fisiche del sottomesso siano le migliori possibili ed evitare l’insorgere di potenziali danni permanenti.
  • La flessibilità nei ruoli: nel BDSM ognuno è libero di scegliersi il ruolo che trova più congeniale, di cambiarlo nel corso del tempo o a seconda del partner. Nessuno è completamente dominante o sub anche se, di norma, ciascun ruolo è espressione di un’inclinazione personale destinata a prevalere.
  • La soddisfazione reciproca: lo scopo è un’interazione bidirezionale positiva per entrambi. Non necessariamente tuttavia questa soddisfazione deve essere intesa come pari opportunità di raggiungere il piacere sessuale: in alcune tipologie di rapporti BDSM (in particolare relazioni 24/7) il piacere sessuale di un partner è limitato in funzione del piacere dell’altro, in questo caso la soddisfazione del partner sottomesso è soprattutto di natura psicologica.

Vi è un completa fiducia nel partner (dominatore), al quale affidiamo noi stessi. Saremo in balia delle “voglie” del partner per questo bisogna essere sicuri di chi sarà il nostro compagno di giochi, sarete legati ed impossibilitati a muovervi o nei peggiori dei casi a liberarvi. E’ una fiducia soprattutto psicologica, perché il dominatore si occuperà della mente e del corpo del sua o sua sottomessa. Non sottovalutate tale pratica non è assolutamente un gioco, non praticare assolutamente se si è inesperti. Se non vi è appunto la condizione psicologica può provocare traumi.

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